Dopo il fuoco e le finestre rotte

Due indagini sulla rivolta in carcere. Trasferiti 8 detenuti, uno fuori regione, gli altri a Isernia e Larino

Due le indagini aperte, una della Procura e l'altra dell'Amministrazione penitenziaria. Stamattina, dopo la note di ferro e fuoco nell'istituto di pena di via Cavour, è arrivato il garante per i diritti dei detenuti, che ha chiesto un impegno affinchè il carcere del capoluogo non continui a ospitare condannati trasferiti in quanto problematici.

Gli 8 detenuti del penitenziario di Campobasso considerati i principali responsabili e fautori della rivolta con fiamme e finestre rotte sono stati trasferiti. L’amministrazione penitenziaria ha confermato la notizia che si era già diffusa, come ipotesi, nella serata di ieri, quando poco prima di cena è scoppiato il finimondo al secondo piano dell’Istituto di via Cavour.

Oggi l’ufficialità e i trasferimenti. Un detenuto è stato trasferito fuori regione, gli altri 7 sono stati portati tra i carceri di Larino e Isernia. E intanto si ricostruisce l’accaduto, che non trova precedenti nella storia del carcere del capoluogo. Sono due le inchieste avviate, la prima della Procura della Repubblica di Campobasso e la seconda interna, affidata al Dipartimento dell’Amministrazione penitenziaria che sta facendo luce sulla vicenda e ha parzialmente ricostruito quanto successo.

La ricostruzione, ancora in attesa di ulteriori verifiche ma avallata dal Ministero della Giustizia, sarebbe questa. Uno dei detenuti nella seconda sezione al secondo piano che si sarebbe visto negare il permesso di telefonare ai figli minorenni ha afferrato un bastone cominciando a inveire e minacciando di tagliarsi il collo con una lametta. È riuscito a sfuggire all’agente di polizia penitenziaria che lo ha raggiunto ed è sceso al primo piano distruggendo durante il tragitto vetri, plafoniere, telecamere di vigilanza e quadro elettrico.

Quindi è risalito trovando la sponda di altri 7 detenuti che sono riusciti a bloccare il portone interno e hanno dato fuoco a materassi e suppellettili. Il tutto è avvenuto mentre gli agenti della penitenziaria cercavano di riportare l’ordine. Ordine che è tornato soltanto dopo quasi un’ora di chiarimenti con la direttrice, arrivata intorno alle ore 22.

Irma Camporeale, che da poche settimane dirige l’istituto di via Cavour, ha avuto un lungo colloquio con i detenuti che l’accusano di una eccessiva severità e di applicare regole troppo restrittive.

Intanto questa mattina il garante dei diritti dei detenuti Mauro Palma ha fatto visita in carcere riscontrando diverse criticità che a suo giudizio si potrebbero risolvere facilmente con un approccio che coniughi le garanzie della pena al rispetto delle norme. Il garante ha chiesto un impegno formale affinché il carcere di Campobasso non continui a essere un luogo dove vengono trasferiti gli elementi più problematici che stanno scontando la pena sia in Molise che nelle regioni limitrofe.

Il penitenziario del capoluogo registra, tra le varie criticità, anche un problema di sovraffollamento. Ospita 180 detenuti, 74 in più di quelli che dovrebbero essere, e 11 agenti in meno rispetto a quanto previsto dalla pianta organica .

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