Crisi climatica

Temperature basse e maltempo, Coldiretti chiede stato di calamità

La Coldiretti Molise chiede lo stato di calamità provocato dal maltempo e dalle insolite temperature basse di questo periodo. Secondo l’associazione di categoria “le piogge insistenti e le basse temperature, che hanno caratterizzato questo primo periodo dell’anno 2019, stanno provocando non pochi problemi al sistema agricolo molisano. Particolarmente delicata si presenta la situazione degli allevamenti zootecnici della regione.

Molti imprenditori del comparto, infatti, denunciano la perdita pressoché totale dei foraggi a causa della impossibilità di procedere allo sfalcio e laddove questa pratica fosse stata posta in essere il fieno rimasto a terra presenta un elevato tasso di marcescenza che ne rende inappropriato l’utilizzo per l’alimentazione degli animali che, qualora se ne nutrissero, pregiudicherebbero la qualità e le quantità di latte prodotto, oltre a causare danni alla salute degli stessi”.

La raccolta dei foraggi, principale fonte di autoapprovvigionamento alimentare è quindi pregiudicata sia dall’eccesso di acqua, che rende i terreni inaccessibili, sia dalle anomale temperature del periodo, che hanno inibito il normale sviluppo vegetativo delle colture”.

Per questo Coldiretti Molise denuncia che “tutto il comparto zootecnico subirà notevoli danni economici aggravati dall’esborso straordinario di risorse finanziarie per far fronte all’acquisto di materie prime necessarie all’alimentazione del bestiame costretto in stalla. La presenza di molta acqua nei terreni sta provocando, infatti, fenomeni di asfissia radicale sui ceci, piselli e tutte le leguminose da granella, mentre l’elevato tasso di umidità favorisce l’attacco sia di funghi che batteri sulle colture in atto.

L’impraticabilità dei campi non consente nemmeno di effettuare trattamenti fitosanitari utili a contrastare gli attacchi fungini provocati dall’eccesso di umidità. Tale fenomeno si sta presentando anche sulle colture orticole in pieno campo e le frutticole (albicocche e pesche), che si erano finora salvate dalla grandine.  Anche gli oliveti, trovandosi ad inizio fioritura, risentono degli effetti negativi di questo andamento climatico, con una riduzione di allegagione dei fiori e conseguente perdita di produzione”.

Coldiretti chiede che “la Regione intervenga attivando le procedure previste per il riconoscimento dello stato di calamità ed emanando un proprio provvedimento straordinario di carattere finanziario (credito agevolato) per il ripristino delle scorte necessarie al sostentamento degli animali.

In mancanza di interventi mirati Coldiretti valuta altissimo il rischio di chiusura per numerose aziende zootecniche che operano prevalentemente in contesti territoriali fortemente compromessi dal dissesto idrogeologico, il tutto aggravato da un sistema viario a dir poco “approssimativo” che ne limita notevolmente le opportunità di sviluppo.  Il sempre più continuo fenomeno di abbandono di questi territori, non farebbe che aggravare la situazione in atto”.

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