La querelle

Rimborsi guardie mediche, il sindacato: “Dottori pagati meno di altre Regioni, la colpa è della politica”

La difesa della Fismu: "I medici della continuità assistenziale della nostra regione che svolgono quotidianamente in servizi essenziali di urgenza su tutto il territorio, da soli, di notte, in locali quasi sempre fatiscenti, privi di ogni minimo presidio di sicurezza".

C’è tensione tra le guardie mediche. Dovranno restituire i rimborsi percepiti negli ultimi dieci anni come stabilito dall’accordo regionale approvato nel 2007 e che recepiva l’intesa nazionale, come ha stabilito il commissario alla sanità Angelo Giustini che in un decreto ha ‘imposto’ all’Asrem di provvedere in tal senso. A fare da sfondo una indagine della Guardia di Finanza su mandato della Sezione generale della Corte dei Conti.

In base all’accordo sottoscritto e approvato dall’allora giunta Iorio, le guardie mediche avrebbero percepito 1,70 euro ad ora come indennità assicurativa contro atti vandalici o calamità naturali e 1,30 euro a ora come indennità di assistenza pediatrica.

“Somme indebitamente percepite” per il commissario ad acta sulla base delle risultanze investigative delle Fiamme Gialle. Ma i medici, già costretti a far fronte ad una imponente richiesta di prestazioni sanitarie da parte della cittadinanza (essendo il primo riferimento dopo il 118) e costretti a subire a volte anche aggressioni e minacce, non ci stanno.

Per questo la reazione del sindacato è durissima. La Federazione Italiana Sindacale dei medici uniti per il contratto unico (FISMU) condanna “la gogna mediatica a cui sono sottoposti ingiustamente i medici della continuità assistenziale della nostra regione che svolgono quotidianamente in servizi essenziali di urgenza su tutto il territorio, da soli, di notte, in locali quasi sempre fatiscenti, privi di ogni minimo presidio di sicurezza, non utilizzando mezzi dell’azienda bensì l’auto propria, con tutti i rischi annessi e connessi, motivo per cui percepiscono la fantasmagorica cifra di circa 1,30 euro lordi mensili (a fronte di un esborso sicuramente è di lunga più oneroso). Medici che garantiscono l’assistenza a tutta la popolazione a prescindere dall’età, con alta professionalità ed abnegazione”.

Poi il raffronto con altre realtà italiane: “In altre regioni  – aggiungono dalla Fismu – come Lombardia Piemonte Lazio, solo per citarne alcune, esiste il servizio di guardia medica pediatrica che nel Molise dal 2007 è garantito dalla guardia medica a fronte di una indennità pari circa 1,70 euro  lordi mensili”.

Insomma, in Molise le guardie mediche sono pagate poco a fronte dell’importante servizio che offrono. Perciò, il sindacato parla di un “attacco frontale ad un servizio essenziale per i cittadini”. Piuttosto, ci sono altre colpe in tutta questa vicenda che rischia di avere ripercussioni pesanti sulle guardie mediche. Per la Fismu ci sono “eventuali responsabilità della governance politica della sanità della nostra regione a cui si contesta anche l’assenza di un tavolo di concertazione con gli operatori del settore”.

Del resto, l’accordo venne approvato dalla giunta regionale nel 2007.

Timori sono espressi anche dall’Ordine dei Medici: “Abbiamo appreso con molta preoccupazione la notizia del decreto regionale, su segnalazione della Corte dei Conti, atto al recupero di somme corrisposte come indennità accessorie ai medici di continuità assistenziale , ai quali esprimiamo la nostra vicinanza in un vicenda sicuramente complicata e controversa, che vede protagonisti molti attori, di interesse quasi esclusivamente amministrativo e sindacale, che per tali aspetti fu oggetto di riunioni ai tavoli di concertazione regionale con esaustivi verbali”.

A detta dell’Ordine “il problema è emerso anche in altre realtà regionali, dove sono in atto negoziazioni tra le parti per cercare di risolvere la intricata problematica. È indubbia la professionalità dei colleghi e il servizio che essi svolgono per la comunità in condizioni precarie e disagiate, non sicure, come questo Ordine ha più volte segnalato alla dirigenza regionale e aziendale e di questo vogliamo sicuramente rassicurare i cittadini, auspicando una pronta risoluzione della controversia”.

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