Oltre i confini molisani

Pochi soldi per il Reddito di cittadinanza, Saverio scrive dalla Calabria: “A me solo 40 euro, è una presa in giro”

Saverio, 40 anni, due gemelli piccoli e una moglie da mantenere, è disoccupato da agosto 2018: “Durante una rapina mi hanno sparato vicino all'orecchio, ho perso il 60 per cento dell'udito. E da allora l'azienda non mi ha più voluto”. Ha letto su internet il caso del giovane termolese che ha avuto 200 euro mensili di Rdc, ma a lui è andata peggio. “Con quello che mi hanno dato non faccio nemmeno la spesa e da me in Calabria non c'è lavoro, altro che le tre proposte dal Centro per l'Impiego”.

Ha fatto parecchio discutere l’intervista al giovane termolese che usufruisce del Reddito di cittadinanza (6388 domande in tutto il Molise), ma che nonostante un Isee bassissimo, percepisce appena 200 euro al mese. La notizia ha chiaramente travalicato i confini molisani, come per altro succede molto spesso, ed è arrivata a chi non ha avuto nemmeno quella cifra. “A me solo 40 euro. Che ci faccio?” chiede disperato via mail Saverio, 40 anni, disoccupato da diversi mesi. “Chiamo dalla Calabria – confessa dopo essere stato contattato – voglio raccontare la mia storia”.

Ebbene sì, anche se col Molise non ha nulla a che fare, questo padre di famiglia che vive a Cetraro ha voluto condividere la propria esperienza non certo positiva coi lettori di Primonumero, sia in termini di disoccupazione che di Reddito di cittadinanza. “Non riesco a trovare lavoro” afferma appena terminate le presentazioni.

Racconta di aver “sempre lavorato nei centri commerciali, come magazziniere o cassiere. Adesso ogni tanto vado a fare il cameriere, cosa che non avevo mai fatto. Forse in estate, visto che siamo sul mare, si troverà qualcosa in più. Ma è tutto in nero” confida dalla località in provincia di Cosenza che affaccia sul Tirreno.

La sua disavventura più grande risale però all’estate scorsa. “Il 29 luglio, mentre lavoravo al Md di Amantea, abbiamo subito una rapina. La cassiera è scappata, io invece ho mantenuto la calma e sono rimasto a parlare qualche minuto con uno dei rapinatori. Volevo dargli i soldi, ma lui era agitato. A un certo punto gli è partito un colpo di pistola che mi ha sfiorato l’orecchio. Il rapinatore è scappato ed è stato subito arrestato, mentre io sono finito in ospedale, ho perso il 60 per cento dell’udito dall’orecchio destro. Il medico l’ha certificato, adesso mi attende l’ultima visita”.

Ma se per lui il peggio poteva essere passato, in realtà è iniziato un calvario. “Volevo rientrare al lavoro dopo il periodo di malattia legato all’infortunio. Invece l’azienda non mi ha più richiamato. Nemmeno una telefonata per chiedermi come stavo. Ho provato a sentire il direttore, ma mi ha detto che non c’era posto per me. Così alla scadenza del contratto a fine agosto mi hanno licenziato”.

Da allora prende il sussidio di disoccupazione, conosciuto anche col termine tecnico di Naspi. “All’inizio erano 1100 euro, ma va a scalare e adesso prendo appena 600 euro. Tra pochi mesi più nulla”. Con una moglie e due figli a carico, deve fare i salti mortali. “Lei lavoricchia ogni tanto, fa le pulizie, ma sempre in nero. I bambini hanno 8 anni, devo pagargli i ticket per farli mangiare. Con 280 euro di affitto da pagare e le bollette, come faccio? Ogni tanto devo chiedere 10 euro a un amico o a mia madre, ma anche lei è in difficoltà”.

Saverio reddito di cittadinanza

Saverio assicura che “sto cercando lavoro, ho mandato tante volte il mio curriculum. Mi avevano chiamato da Modena per un colloquio, ma poi non se n’è fatto nulla. Ho sempre lavorato nei centri commerciali, anche alla Despar e alla Lidl. Con loro sono in causa, perché sostenengono che ho fatto dei resi non veritieri, ma non è così perché non potevo farli, non avevo le password. In una delle due giornate in cui sono stato accusato, non c’ero nemmeno al lavoro”.

Storia complicata, in un’area dello Stivale fra le più povere che ci siano. “In Calabria non c’è lavoro. Quando sono stato assunto alla Lidl, col curriculum non mi avevano preso. Poi ho chiesto aiuto a un politico e mi hanno assunto. Criminalità? Certo che c’è. Vediamo persone che stanno in galera due anni e poi escono, ma tutti sanno che ‘mestiere’ fanno” dice Saverio, senza mai fare accenno specifico alla ‘ndrangheta. “I due rapinatori? No, loro sono salernitani”.

Il pensiero di emigrare si fa sempre più forte. “Ho mandato il curriculum via mail per posti come Milano o Torino, a fine mese andrò a Modena da mio cugino per vedere se trovo qualcosa, ma sono anche disposto ad andarmene dall’Italia. Ho due bambini da crescere e ormai non credo più a niente”. La delusione è tanta, specie dopo la mazzata di qualche settimana fa, quando è andato a ritirare la carta del Reddito di cittadinanza.

“Ho fatto domanda tramite un Caf. Pensa che l’impiegato mi ha detto: ‘Forse sei l’unico che la prende‘. Ero contento, poi quando il 26 aprile sono andato a ritirarla, pensavo di poter andare a fare la spesa e comprare qualcosa per i bambini, visto che non avevo un soldo perché il sussidio di disoccupazione me lo accreditano il 10 di ogni mese”.

Saverio reddito di cittadinanza

Ma su quella carta c’erano solo 40 euro. “Manco la spesa ci faccio. È proprio una presa per il c…”. Saverio si è dato una spiegazione del perché gli spetti così poco. “Altri sussidi? No, ho preso solo il bonus bebè quando sono nati i miei figli e il bonus Renzi come tutti i lavoratori dipendenti. Anche il sussidio di disoccupazione non c’entra. Il fatto è che pur avendo un Isee basso, nel 2017 lavoravo e avevo uno stipendio. Ma ora non ce l’ho più”.

Aggiunge di aver “votato per il M5S e non mi voglio mettere contro di loro perché tanto tutti i partiti hanno governato. Li ho votati perché l’anno scorso nessuno è venuto a chiedermi il voto”. E aggiunge: “Quando ho fatto la richiesta per il Rdc, pensavo soprattutto al fatto che potessero trovarmi un lavoro, ma ora non lo so perché ci vuole una struttura che funziona, non come i Centri per l’Impiego oggi”.

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