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Oscar Scurti, il Segretario di Federazione ricandidato col Pd. “Impegno per continuare quanto fatto finora”

Oscar Scurti, 41 anni, sposato e padre di una bambina.

È stato consigliere di maggioranza nonché capogruppo del Pd nella passata consiliatura, e a fine gennaio è stato eletto Segretario della Federazione Pd del Basso Molise. Candidato anche in questa tornata elettorale con il Pd a sostegno di Angelo Sbrocca, come nel 2014.

 

Perché ha deciso di ricandidarsi?

«Mi ricandido perché voglio continuare a impegnarmi per Termoli, insieme a voi, proseguendo insieme all’Amministrazione tutta quanto già fatto in questi 5 anni con inaudita concretezza.
Ho vissuto intensamente questi cinque anni con grande senso di responsabilità e determinazione.
Ho avuto tanti riconoscimenti da parte di voi tutti per il lavoro svolto e tanti riconoscimenti dalla politica per il mio impegno e per la mia coerenza.
Perché la coerenza ripaga sempre: ci vuole più tempo e maggiore impegno, ma le gratificazioni arrivano perché, sia nel privato che in politica, essere coerenti è un valore aggiunto che ti consente di distinguerti da chi sceglie scorciatoie che ti portano sicuramente un vantaggio nell’immediato ma non ti portano lontano».

 

Cosa vuole fare per Termoli?

«Mi propongo di portare avanti il lavoro sviluppato in questi cinque con l’obiettivo di riprogettare un welfare diffuso, ripensare gli spazi di socialità e rafforzare l’inclusione di chi è a rischio di marginalità, puntando sul dialogo fra istituzioni e cittadini.

Le persone come protagoniste del cambiamento saranno il riferimento a cui penso per contribuire a costruire una città inclusiva e attenta alle esigenze di tutti, che guardi al benessere dei singoli e allo sviluppo della città, specie in ambito turistico.
Per questo vi chiedo di essere in Comune insieme a me, per fare di Termoli uno spazio più solidale e capace di affrontare le sfide del cambiamento.
Vi chiedo di rinnovare il vostro sostegno perché Termoli e la Politica sono la mia passione e vorrei, con la dedizione che mi contraddistingue, dare continuità al percorso fino ad oggi intrapreso. Un percorso che ha visto rispettato il programma proposto agli elettori. Non abbiamo fatto chiacchiere».

 

Cosa risponde a chi pensa che il Pd sia un partito morto?

«Che il Pd è di nuovo in crescita, e le Primarie del 3 marzo scorso lo testimoniano. Stiamo tornando ad essere un partito “tra la gente”, che si fa portavoce delle istanze della popolazione. Il Pd è un partito inclusivo, vivo e aperto al dialogo. Ed è in atto un rinnovamento a tutti i livelli. Nella lista che corre alle prossime amministrative ci sono ben 13 donne, la maggioranza. Inoltre c’è il giusto mix tra l’esperienza di Amministratori uscenti ricandidati e volti “nuovi”, in particolare giovani che credono che solo lavorando con e per il Partito democratico sia possibile contrastare le derive antidemocratiche attuali».

 

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