San martino in pensilis

Stelle per il Lavoro: da Maria bracciante instancabile a Monica, infermiera dell’Hospice

Il Premio dedicato alla memoria di Maria Natale, donna umile e forte e esempio di sacrificio costante, è andato a Monica Mazzoccheti, infermiera dell'hospice di Larino che rappresenta una "testimonianza concreta e quotidiana di amore per il prossimo". Una bella cerimonia nei locali della Società operaia, tra emozioni e riflessioni sul tema del lavoro, la cui dignità oggi è spesso calpestata.

Maria Natale è morta nel 2008 a San Martino in Pensilis, il paese dove si era trasferita con il marito nel 1943 dall’Abruzzo. Era nata infatti a Fossacesia nel 1913, ma dai 33 ai 95 anni ha vissuto e lavorato in Molise. I più non sanno chi sia, ma a San Martino – grazie alla Società Operaia, soprattutto – quello di Maria Natale è un nome che racconta dignità, fatica, sacrificio e amore. Il nome di una donna normale e nello stesso tempo straordinaria, una figura imponente nella sua umiltà, che ha rappresentato un mondo dimenticato in gran parte, quello rurale prima della meccanizzazione.

Bracciante, ha trascorso la vita tra i campi con la zappa e la buona volontà di tutti i giorni. A lei, a Maria Natale, grandissima lavoratrice, è stata dedicata la cerimonia che si è svolta questa mattina per la terza edizione a San Martino in Pensilis.

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La data del primo maggio non è certo casuale, e non è casuale nemmeno la scelta della donna premiata oggi nell’ambito della Festa dedicata ai lavoratori della Società Pperaia di San Martino, che ha istituito un Premio in memoria di Maria. Premio che è andato a Monica Mazzocchetti, infermiera professionale presso l’hospice Madre Teresa di Calcutta di Larino. “È difficile – ha scandito Simona Caravaggio nipote di Maria Natale – trovare parole per descrivere quello che realmente Monica fa all’interno della struttura dove oltre a svolgere egregiamente il lavoro tecnico è di supporto affettivo ai pazienti e la sua presenza diventa parte integrante della terapia stessa”.

Il premio è un riconoscimento a lavoratori o lavoratrici dipendenti che sono particolarmente debiti a loro mestiere. Un premio che si muove sul filo dell’impegno giornaliero che finisce per arricchire le comunità. Da Maria, donna umile e forte, madre di due figli, che ha dedicato la sua vita al lavoro nei campi, a Monica, testimonianza concreta di amore e dedizione per un lavoro fatto di pazienza e attenzione per il prossimo “e che ci ha trasmesso con il suo esempio – ha aggiunto Simona Caravaggio – emozioni che vanno al di là di ogni dovere morale nei confronti del lavoro stesso”.

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da sinistra: Alfredo Caravaggio (figlio di Maria), Monica Mazzocchetti (premiata), Antonio Santoro e Matteo Boccardi (organizzatori)

Una stella più che meritata, con l’impegno che dal prossimo anno la manifestazione possa avere il rilievo che merita. Nei locali della Società Operaia sono intervenuti il figlio di Maria Natale, Alfredo Caravaggio, il dottor Matteo Boccardi ideatore del premio con Antonio Santoro, don Nicola Mattia, il parroco di San Martino e il dottor Mariano Flocco, direttore dell’ Hospice che rappresenta l’eccellenza del sistema pubblico regionale, quel luogo speciale dove si accompagnano i pazienti terminali nell’ultimo tratto di strada terrena.

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