Termoli

Spiagge e fondali puliti: al setaccio il porto e Rio Vivo. Sommozzatori ritrovano grosso pneumatico

Che tipo di persona sei? È questa la domanda che bisognerebbe porsi prima di parlare di ambiente. Fate parte di quel gruppo di umani che getta le carte a terra giustificando il gesto con una frase del tipo ‘Tanto cosa vuoi che succeda per uno scarto in più, ce ne sono tanti’? O siete più simili a quelli che esordiscono con ‘Tanto il pianeta si difende da solo’? Queste sono entrambe categorie estreme, composte da persone che scagionano il proprio comportamento puntando il loro dito accusatorio verso gli altri, magari lamentandosi dei costi per la differenziata, e che crescono i propri figli alla stregua di quei gesti.

Al mondo, però, esiste anche quella categoria, sempre più in espansione, di gente che non solo differenzia, non getta carte a terra ma le ripone nelle proprie tasche o nelle borse in attesa di poterle conferire adeguatamente, ma che si inalbera alla vista dei comportamenti sopra descritti, ripulisce i rifiuti degli altri ed insegna ai propri figli a salvaguardare il mondo. E per fortuna. Perché il rispetto per la natura, per gli animali o per la natura, non è una cellula insita del nostro DNA, ma viene inculcato e recepito sulla scia degli esempi che i nostri bambini hanno attorno.

E spesso proprio loro, protagonisti del futuro, sono i fruitori più rispettosi della natura e lo hanno dimostrato questa mattina, venerdì 24 maggio, al Porto di Termoli all’interno dello sciopero generale in difesa dell’ambiente ‘Fridays for Future’ organizzato da Legambiente in collaborazione con la Capitaneria di Porto termolese, la G.S. Travel di Termoli, servizi marittimi s.a.s. Misericordia di Termoli e sponsorizzato da Sammontana.

Al grido di ‘Cosa stavi facendo mentre il clima cambiava?’ o ‘È inutile per l’uomo conquistare la luna se poi finisce per perdere la Terra’ circa una cinquantina di giovani studenti delle scuole secondarie, hanno assistito, con entusiasmo e trepidazione, alla pulizia dei fondali dello specchio d’acqua antistante l’imbarco per le Isole Tremiti. Un sommozzatore della Società Servizi Marittimi si è calato in mare e, scrutando attentamente tra la sabbia, ha rinvenuto un grosso pneumatico, probabilmente appartenente ad un trattore, che giaceva sul fondo del mare. Risalito in superficie, ha preso una grossa e resistente fune e l’ha avvolta attorno al copertone.

Dal molo, invece, la squadra della Guidotti Ships, capitanata da Domenico Guidotti, ha issato con forza e pazienza lo pneumatico, reso ancora più pesante dall’acqua che ne occupava l’interno, che, una volta fuori, è stato accompagnato da un grosso applauso da parte dei ragazzi e consegnato alla ditta di smaltimento Rieco Sud Scarl assieme ai rifiuti, per la maggior parte di natura plastica, che i ragazzi hanno rinvenuto sulla spiaggia nelle ore antecedenti.

Una dimostrazione, seguita da una serie di eventi divulgativi e didattico-culturali a bordo del catamarano Zenit, per sensibilizzare tutti sulla tutela del Pianeta che, con il suo grido di dolore silenzioso, ci chiede maggiore rispetto: una richiesta semplice, facilmente adottabile da tutti grazie a comportamenti adeguati che non minino la nostra salute, quella dei nostri figli, nipoti e di altri esseri viventi.

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