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La rivoluzione gentile della sinistra termolese: Stumpo scende in campo “per difendere l’umanità”

La sinistra termolese scende in campo per le amministrative con cinque punti: partecipazione e trasparenza, beni comuni e diritti sociali, sviluppo sostenibile e lavoro, energie rinnovabili e verde pubblico, salute e registro tumori.

Legalità, trasparenza, dichiarare nulli i contratti sottoscritti in questi anni ed eliminare le privatizzazioni compiute dall’attuale amministrazione Sbrocca: sono questi i punti che Marcella Stumpo, unica donna a correre per la carica di sindaco con la lista ‘Termoli per il bene comune – Rete della sinistra’, ha inteso esplicare durante l’incontro di ieri, venerdì 3 maggio, alla presenza di simpatizzanti e candidati consigliere. Accanto a lei l’amico Paolo Marinucci, come lei stessa lo chiama, che ha scelto di non ricandidarsi ma di supportarla e l’europarlamentare del gruppo GUE/NGL Eleonora Forenza che, assieme alla Stumpo, porta avanti i “veri valori della sinistra, quelli della rivoluzione gentile”.

Cinque i punti chiavi del programma elettorale proposto, che spaziano su vari temi: partecipazione e trasparenza, beni comuni e diritti sociali, sviluppo sostenibile e lavoro, energie rinnovabili e verde pubblico, salute e registro tumori. A cominciare proprio dalla discussione dell’ultimo consiglio comunale: “Siamo la prima città in Italia che ha privatizzato la morte”, ha dichiarato la Stumpo in riferimento alla decisione dell’amministrazione sul project financing da 14 milioni di euro per il cimitero. “Siamo antifascisti, difendiamo la Costituzione e difendiamo gli ultimi e la giustizia sociale”, ha aggiunto la candidata alla carica di sindaco parlando di trasparenza e di diritti e puntando sull’idea di una città che veda la partecipazione attiva dei cittadini “a prescindere dal colore della pelle o dai soldi in tasca” ha precisato, con le consulte, i consigli comunali dei ragazzi ed il confronto continuo con i residenti.

Una tornata elettorale difficile, che vedrà quattro schieramenti, con altrettanti aspiranti primi cittadini, che tuttavia non rappresenta un motivo di sconforto: “Partecipiamo con la convinzione che continueremo a stare insieme, comunque vada – ha continuato Stumpo – Per fare un’opposizione costruttiva deve esserci chi pungola, chi informa i cittadini e chi metta pietre d’inciampo sulla strada dei nazisti”. Per la professoressa gli altri tre candidati alla carica (Francesco Roberti per il centrodestra, Angelo Sbrocca per il centrosinistra e Nick Di Michele per i Cinque Stelle ndr) “non portano nel DNA la difesa dei beni comuni, né il parlare con la gente o mettere la faccia davanti a certe scelte”.

Un’idea condivisa, “quella dell’ondata fascista”, anche dall’europarlamentare, e candidata alle prossime europee del 26 maggio, Eleonora Forenza che parla di politica “come bene comune, in netta contrapposizione con la politica attuale che si basa su un dibattito privato, che scardina la partecipazione collettiva”.

Una lotta all’antifascismo i cui segni sono sulla pelle dell’europarlamentare che racconta di come, a settembre 2018, durante la partecipazione all’evento ‘Bari non si lega’, sia stata “aggredita assieme ad altri tre manifestanti, da alcuni esponenti di Casa Pound armati di cinghie e spranghe. Tornata a Strasburgo ho proposto al Parlamento Europeo l’approvazione di una risoluzione contro l’emergere della violenza neo fascista, chiedendo la messa al bando di queste organizzazioni. Una risoluzione approvata che lascia comunque un interrogativo: com’è possibile che delle forze esplicitamente neofasciste come Forza Nuova e Casa Pound possano concorrere alle prossime elezioni europee?”.

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Annoverate all’interno della ‘rivoluzione gentile’ della sinistra, ci sono la difesa dell’umanità e dei tanti migranti che, quotidianamente, scappano da guerre e fame: “Ho avuto l’onore di essere imbarcata qualche giorno sulla Open Arms, una delle Ong criminalizzate dall’attuale Governo italiano – ha sottolineato Forenza –. In Mediterraneo succedono due cose drammatiche: o che le persone non trovano soccorso e naufragano e parliamo di bambini, donne e uomini che avrebbero diritto di asilo nel Continente Europeo o succede che interviene la Guardia Costiera Libica che li riporta in Libia, condannandoli a detenzione illegittima, a stupro, a tortura, ad essere venduti all’interno dei lager. Una regressione sul terreno dell’umanità, stiamo regredendo a livello di civiltà”.

L’europarlamentare ha puntato il dito contro Salvini che, a suo dire, non sarebbe il vero e solo responsabile: “Quello che sta succedendo è colpa di un Movimento (quello dei 5S) che si autoproclamava né di destra né di sinistra, ha scelto di allearsi con la Lega Nord, con quel partito che sta diventando punto di riferimento della destra europea. Un partito che sposterà le ricchezze dal sud al nord Italia, con 110 milioni di poveri in Europa, l’ex continente modello di civiltà dei diritti sociali. Gli stessi governi europei che hanno svenduto alla Germania tutti i beni pubblici della Grecia, che vedono in Greta Thunberg un punto di riferimento e che impediscono all’Ue di convergere sull’obiettivo di emissioni zero entro il 2050”.

Istruzione e sanità “oggi sono privati – ha aggiunto l’europarlamentare –. Il sistema produttivo italiano si basa sulle piccole e medie imprese, vi immaginate come potrebbe essere la competizione con le multinazionali americane?”.  E poi il reddito di cittadinanza “con parametri talmente stretti e vincolanti – ha concluso Forenza – Che hanno avuto un risparmio di bilancio rispetto a quello che si prevedeva avrebbero stanziato. Abbiamo bisogno della democrazia, ormai espropriataci, e della partecipazione. Voglio un’idea del mondo con donne e uomini liberi di autodeterminarsi”.

 

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