Campobasso

Deturpa i cartelli col volto di Salvini: dopo la ‘rivolta’ anti Lega il responsabile rischia una querela

L'episodio avvenuto ieri pomeriggio - 7 maggio - in piazzetta Palombo a Campobasso ha infiammato la campagna elettorale per le Comunali

Il ‘comitato di accoglienza’ lo avevano preparato per bene: cartelli elettorali imbrattati, drappi rossi e le note di ‘Bella ciao’ a fare da colonna sonora. Siamo a Campobasso, nel cuore del centro storico. Piazzetta Palombo, per la precisione, spazio nato alla fine dell’Ottocento per ospitare il mercato dei prodotti contadini e nella quale attualmente espongono le loro merci nelle varie botteghe aperte sul perimetro dell’area i piccoli artigiani della città. Gli stessi che ieri – 7 maggio – non hanno nascosto il loro disappunto di fronte ai candidati della Lega al Comune di Campobasso.

Piazzetta Palombo era stata scelta dagli esponenti del Carroccio per presentare la lista in corsa alle Amministrative del 26 maggio a sostegno dell’aspirante sindaco Maria Domenica D’Alessandro, anche lei espressione della Lega e ‘benedetta’ da Matteo Salvini in persona.

L’antica ‘cornice’ era stata decisa dei leghisti campobassani in maniera non casuale, ma per indicare l’attenzione al centro storico di quella “politica del fare” che, ha promesso la D’Alessandro, contraddistinguerà la sua amministrazione.

Peccato che dopo aver esposto le prime idee sul programma, presentato i candidati in lista e dopo aver fatto le foto di rito e il caffè al bar, la brutta sorpresa. I cartelli elettorali con le foto di Matteo Salvini erano stati imbrattati con la scritta ‘Bella ciao‘ dipinta in rosso da qualcuno che ora rischia una querela e potrebbe essere chiamato a rispondere del reato di deturpamento e imbrattamento di cose altrui. Sono le informazioni che trapelano dalla Digos che ha ricostruito cosa sia accaduto in piazzetta Palombo. I rappresentanti leghisti, che hanno stigmatizzato l’episodio, hanno tre mesi di tempo per poter sporgere la querela.

Lega cartelli imbrattati Campobasso

Non ci saranno denunce invece per i commercianti, probabilmente di idee politiche completamente diverse e in un sussulto nostalgico, che hanno esposto drappi rossi davanti alle vetrine delle proprie attività e fatto risuonare le note ‘Bella ciao’, il canto dei partigiani, nonchè uno dei simboli della lotta al nazismo e al fascismo. Solo se fosse successo durante il comizio della Lega, sarebbe stata ravvisata una ipotesi di reato.

Certo, nulla a che vedere con le più forti manifestazioni di protesta avvenute nei giorni scorsi nella ‘rossa’ Emilia Romagna. A Forlì, Modena e Parma ad esempio sono apparse scritte dai toni minacciosi: “Salvini muori male”. L’episodio è stato riferito alle forze dell’ordine e l’autore, un 35enne, è stato denunciato.

Certo, è il secondo episodio che coinvolge la Lega di Campobasso in pochi giorni: prima il contestato santino di Roberto De Angelis con la fotografia del Campobasso calcio, ora i cartelli imbrattati. Fatti che hanno contribuito ad aumentare un po’ la temperatura di questa tiepida campagna elettorale e che forse ‘preparano il terreno’ alla visita del “capitano” leghista, il vice premier Matteo Salvini.

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