Consiglio regionale

Commissione speciale antimafia in Molise: votati i consiglieri, via al lavoro di indagine

Paola Matteo, capogruppo di Orgoglio Molise, Armadino D’Egidio e Aida Romagnuolo per la maggioranza e Micaela Fanelli e Vittorio Nola per la minoranza sono stati indicati come responsabili della commissione speciale, a carattere temporaneo, di studio sul fenomeno della criminalità organizzata in Molise. Il presidente della commissione sarà eletto in un secondo momento. Ieri in Consiglio regionale, con soddisfazione dei rappresentanti istituzionali, la Commissione col compito di promozione della cultura della legalità e l’obiettivo di effettuare uno studio conoscitivo del fenomeno della criminalità organizzata sul territorio regionale ha registrato un nuovo passo in avanti.

Dovrà occuparsi di una raccolta di dati precisa per l’analisi del fenomeno dal punto di vista politico ma anche da una prospettiva sociologica, “per monitorare le possibili infiltrazioni criminali anche negli enti locali. Un’analisi delle azioni della criminalità organizzata, specie quelle connesse, in tema ambientale, alla gestione dei rifiuti, alle attività di usura, riciclaggio e corruzione in appalti pubblici e privati e di “voto di scambio”. Una ipotesi di reato, va ricordato, della quale il Molise non è esente: ci sono due fascicoli di indagine aperti, ha dichiarato nello scorso gennaio il Procuratore generale Guido Rispoli, per voto di scambio politico-elettorale di stampo mafioso.

“Sono molto soddisfatta per l’incarico – così la consigliera Paola Matteo – per l’istituzione della commissione speciale per lo studio della criminalità in Molise. Dopo gli appelli dei procuratori sul nostro territorio in merito ad una crescita netta della criminalità, in particolare legata alle sostanze stupefacenti, è importante rispondere presente e dare così un segnale da parte del Consiglio regionale. Nell’ultimo periodo ci siamo attivati anche con il tavolo tecnico per il contrasto alla droga, già operativo con diverse iniziative, ed oggi con la commissione studio sulla criminalità organizzata confermiamo il nostro impegno a 360 gradi. Insieme ai colleghi consiglieri siamo pronti, già dai prossimi giorni, per iniziare un lavoro necessario per monitorare il fenomeno e attivare in qualità di legislatori iniziative utili alla prevenzione e al contrasto della criminalità”.

Un commento sulla neo Commissione arriva anche da Patrizia Manzo, vicepresidente del Consiglio in quota Movimento 5 Stelle: “È dal 2016 che ne chiedo una e finalmente oggi il Consiglio regionale ha nominato i membri. Sicuramente non avrà poteri ispettivi ma è importante che la politica dia un messaggio chiaro perché la mafia se la ignori non ne parli. Dopo le dichiarazioni del procuratore dott. D’Angelo sui rischi di infiltrazione camorristica, ‘ndranghestisa e della società foggiana usciamo dall’omertà che avvolge questo fenomeno perché la criminalità organizzata si alimenta e si rafforza anche con gli atteggiamenti omertosi. Il silenzio è mafia”.

Soddisfatto anche il portavoce del MoVimento 5 Stelle, Vittorio Nola: “Sono particolarmente soddisfatto per l’unanimità al varo della Commissione regionale, uno strumento di monitoraggio, contrasto e prevenzione di fenomeni e infiltrazioni criminali. La Commissione, ad esempio, dovrà effettuare studi sui fenomeni mafiosi e malavitosi collegati alla criminalità organizzata nella nostra regione, con il compito di approfondire la conoscenza del fenomeno mafioso, adottare iniziative che rafforzino la cultura della legalità analizzando le azioni della criminalità organizzata, soprattutto quelle connesse alla gestione dei rifiuti, alle cosiddette ecomafie e agromafie e alle attività criminali di usura, riciclaggio, corruzione in appalti pubblici e privati e voto di scambio. La Commissione avrà anche l’obiettivo di avviare utili collaborazioni in ambito regionale con la Commissione parlamentare d’inchiesta sul fenomeno delle mafie e sulle altre associazioni criminali (anche straniere); dovrà dialogare con le figure istituzionali all’interno della pubblica amministrazione e con i responsabili per l’attuazione dei piani triennali di prevenzione della corruzione e della trasparenza. Insomma, uno strumento di supporto a magistrati e di aiuto alle famiglie, utile a rendere più vivibile la nostra terra. Ora, insieme ai colleghi componenti di Commissione, Armandino D’Egidio, Aida Romagnuolo, Paola Matteo e Micaela Fanelli, non resta che mettersi al lavoro”.

 

 

 

 

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