Campobasso

Barista col vizio della droga e dei soldi falsi arrestato dalla Polizia

L'uomo titolare di un'attività commerciale è stato rinchiuso nel carcere di via Cavour su richiesta del procuratore Francesco Santosuosso. A casa aveva circa duemila euro di banconote false e diversi grammi di droga. Denunciati tre giovanissimi tra cui anche il figlio del sindaco di un centro matesino

In paese si è diffusa subito. La notizia dell’arresto di un giovane barista residente a Guardiaregia titolare anche di un agriturismo ha lasciato un po’ tutti senza parole.

Ventisei anni, è in carcere per detenzione e spendita di banconote false e traffico di droga, arresto operato dalla squadra mobile e dalla Polizia ferroviaria di Campobasso.

Tutto ha inizio il 7 maggio con un controllo della Polfer a carico di un 19enne della provincia che stava spendendo 20 euro, risaltate poi false, al bar della Stazione.

Al controllo della polizia dopo i sospetti palesati dall’esercente, gli agenti hanno accertato che il giovane aveva ricevuto il denaro dopo aver venduto alcuni grammi di sostanza stupefacente al figlio del sindaco di un centro matesino, studente in un istituto superiore di Campobasso, che aveva quindi pagato la dose utile al suo bisogno con soldi falsi.

Una serie di elementi incrociati hanno indotto la polizia ad eseguire ulteriori accertamenti su dinamiche che sin da subito sono apparse poco chiare.

Quindi sono scattate le perquisizioni. Prima di tutto a carico del primo indiziato che a casa nascondeva oltre cento  euro di vari tagli e tutti falsi, poi hascisc divisa in dosi, materiale utile a tagliare e confezionare le dosi e finanche un registro con la contabilità sullo spaccio.

Anche a casa del secondo  è stata poi eseguita una perquisizione che ha permesso agli agenti di rinvenire una ventina di euro rigorosamente falsa. Infine a casa di un altro indiziato.

Quindi la squadra mobile si è messa a lavoro per ricostruire la rete dello spaccio e le dinamiche inerenti non soltanto il mondo degli stupefacenti ma finanche quello della spendita di banconote false. Un lavoro che conduce in più momento al nome di un barista a casa del quale viene ordinata da parte del procuratore Francesco Santosuosso una perquisizione domiciliare.

L’esito? Positivo. Gli agenti trovano a casa del 26enne quasi duemila euro di banconote di diverso taglio tutte rigorosamente false, polvere bianca e marijuana già confezionata o addirittura in vasi da coltivare.
E’ ovviamente scattato l’arresto mentre le altre persone coinvolte nell’inchiesta sono state denunciate a piede libero.

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