Termoli

Picchetto d’onore degli ex colleghi per l’addio al capitano dei Vigili Ugo Sciarretta

Chiesa del Carmelo stracolma per i funerali di Ugo Sciarretta, 69 anni, deceduto ieri mattina. ha prestato servizio quasi 40 anni nella Municipale di Termoli, ed è stato il primo a indossare i gradi di capitano. Tra i fedeli anche l'ex sindaco e amico Remo Di Giandomenico e i Vigili in pensione e operativi della città.

Un picchetto d’onore organizzato dagli ex colleghi della Municipale che hanno condiviso con lui decenni di attività nel corpo dei Vigili di Termoli all’ingresso e all’uscita dalla Chiesa del Carmelo. Tantissime le persone che hanno preso parte, nel pomeriggio di oggi, all’ultimo saluto al capitano Ugo Sciarretta, che ieri mattina è morto nella sua abitazione di Termoli dopo una malattia contro la quale ha cercato di combattere fino alla fine.

Chiesa stracolma di conoscenti e amici, le persone che in vario modo e a vario titolo hanno avuto a che fare con lui specialmente negli oltre trenta anni in cui ha ricoperto – per la prima volta nella storia della Municipale cittadina – il ruolo di Capitano, indossando i relativi gradi.

Una cerimonia partecipata e solenne, alla quale hanno preso parte anche alcune personalità politiche, primo fra tutti l’ex sindaco e parlamentare Remo Di Giandomenico, accompagnato dal fratello Giovanni, al quale Sciarretta è sempre stato particolarmente legato.

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Lo stesso picchetto d’onore anche all’uscita dalla chiesa, tra la commozione della famiglia della moglie, dei figli e in modo particolare degli ex colleghi, i Vigili – anche loro in pensione, come lo era Sciarretta da qualche anno – che lo hanno ricordato con affetto.

Una commemorazione partecipata che ha ripercorso l’esistenza di un Grande uomo, marito, padre e nonno che ha dedicato la sua vita alla divisa, la stessa che ha difeso con le unghie e con i denti ed a cui ha sempre portato rispetto.

Numerosi i ricordi ed i racconti di coloro che hanno atteso il feretro fuori, impossibilitati ad entrare nella chiesa, gremita a tal punto che le porte sono rimaste chiuse per permettere agli ultimi arrivati di prendere posto in piedi.

Un funerale non convenzionale dove sono stati strappati sorrisi e risa perché, come insegnava Ugo, il sorriso non deve mai mancare. Nemmeno nella morte.

 

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