L'inchiesta

Omicidio Serena Mollicone, indagini chiuse: 5 indagati. Uno è commerciante venafrano

La procura di Cassino ha concluso le indagini sulla studentessa di Arce uccisa all'inizio di giugno 2001. Andranno a processo l'ex comandante dei carabinieri di Arce Franco Mottola, la moglie e il figlio Marco, che gestisce un'attività commerciale in Molise, oltre a due carabinieri all'epoca dei fatti in servizio nel comune in provincia di Frosinone.

L’ex comandante dei Carabinieri di Arce Franco Mottola, la moglie e il figlio Marco, oltre a due carabinieri che erano in servizio ad Arce, comune in provincia di Frosinone. Queste le cinque persone che dovranno andare a processo dopo la conclusione delle indagini da parte della Procura di Cassino. Per gli inquirenti sono i responsabili della morte di Serena Mollicone, la studentessa di Arce uccisa all’inizio di giugno del 2001.

Marco Mottola, che da un paio di mesi ha lasciato Arce e si è trasferito con i genitori a Venafro, sarebbe il principale indiziato: secondo le ricostruzioni, il figlio dell’ex maresciallo sarebbe stato l’ultimo a vedere la diciottenne. I due litigarono perchè Serena aveva intenzione di denunciarlo per un presunto giro di spaccio di droga in paese. La giovane donna si era recata proprio nella caserma dei Carabinieri per raccontare tutto. Quindi, l’incontro e l’accesa discussione con Marco Mottola. La ragazza fu aggredita e picchiata, sbattuta con la testa contro la porta di un alloggio interno all’edificio nella disponibilità dell’ex maresciallo Franco Mottola. Infine, venne legata mani e piedi, chiusa in un sacco e abbandonata in un bosco lì vicino.

Un quadro ricostruito grazie alle perizie tecniche dei Ris e confermato con la conclusione delle indagini e con la firma, da parte del sostituto procuratore, di cinque rinvii a giudizio. I tre componenti della famiglia Mottola sono indagati per concorso in omicidio aggravato e occultamento di cadavere. Inoltre, l’ex comandante della stazione dei Carabinieri di Arce Franco Mottola, la moglie Annamaria e il figlio Marco dovranno rispondere di omicidio volontario e sono indagati per concorso in omicidio aggravato e occultamento di cadavere.

Gli inquirenti dunque non hanno creduto alle dichiarazioni rilasciate lo scorso febbraio da Marco Mottola che, ad esempio, ha sostenuto l’incompatibilità del dna trovato sulla ragazza e il suo. L’uomo, che attualmente vive Molise assieme ai genitori, dopo aver lasciato Arce gestisce un’attività commerciale a Venafro. 

La Procura inoltre ha deciso di mandare a processo anche il sottufficiale dell’Arma Vincenzo Quatrale e il carabiniere Francesco Suprano: il primo è indagato per concorso in omicidio volontario, il secondo per favoreggiamento.

Anche il Molise dunque viene coinvolto da una storia che venti anni fa scosse l’opinione pubblica. L’omicidio di Arce è considerato uno dei ‘misteri’ italiani dal momento che a distanza di tanto tempo ancora non vengono accertate le responsabilità sulla scomparsa e sulla morte della diciottenne.

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