Campobasso

Misteri e street art. Fontana Vecchia la “tela” di Andrea ‘Ravo’ Mattoni: il S. Michele di Giordano in città

Lo street-artist varesino ha terminato l’opera cominciata cinque giorni fa: un progetto che rientra all’interno del bando “Imbrartiamo”, iniziativa promossa dal Comune di Campobasso in collaborazione con l’associazione “Malatesta”.

I colori e la carica evocativa della street art tornano a impreziosire il capoluogo.

Dopo i murales del terminal bus e di via Novelli, accanto alle opere realizzate nel quartiere di San Giovanni, un nuovo “affresco” ha trovato spazio sulla facciata di un palazzo in contrada Macchie.

A firmarlo, stavolta, Andrea ‘Ravo’ Mattoni, artista varesino di caratura internazionale, che può vantare nel proprio curriculum anche una collaborazione con il Louvre di Parigi.

murales Misteri

Il lavoro rientra all’interno del concorso “Imbrartiamo – Street art e Misteri”, progetto promosso dal Comune di Campobasso in collaborazione con l’associazione “Malatesta”: un’iniziativa tesa alla valorizzazione della la creatività attraverso i linguaggi dell’arte urbana, ma anche alla riqualificazione di ampie zone della città e della periferia.

L’opera in questione è la proposta di un dipinto di Luca Giordano, il “San Michele”, rivisto in chiave contemporanea. A parlarcene è proprio l’autore, Andrea ‘Ravo’ Mattoni: “Il mio background artistico affonda le sue radici nel mondo dei graffiti: ho cominciato nel 1995 a fare writing, in maniera più canonica, e ‘Ravo’ era appunto già allora la mia tag. Poi sono passato a studiare all’Accademia delle Belle Arti di Brera, accantonando un po’ le bombolette per concentrarmi di più sull’olio e sull’acrilico. Successivamente ho quindi pensato a un progetto che potesse unire questi due mondi, la passione per l’arte classica e la Street Art. Il ‘fil rouge’, in questo senso è rappresentato proprio dal recupero del classicismo nel contemporaneo, portando avanti la tradizione della ‘copia’: un’attività addirittura già in voga nell’antica Grecia, capace poi di prender piede nelle botteghe – dove gli allievi del maestro ne copiavano appunto le opere – e di dar vita a diverse correnti artistiche e a diversi stili. Il ‘caravaggismo’, ad esempio, nasce proprio grazie alle copie. Io affronto e traduco, attraverso l’utilizzo delle bombolette, questa tradizione, cercando sempre una connessione con il territorio”.

murales Misteri

Sull’opera di Fontana Vecchia in particolare: “In questo caso abbiamo trovato anche un nesso con la locale tradizione dei Misteri, oltre al fatto che ritengo il San Michele di Giordano uno de più belli mai realizzati, senza nulla togliere a Guido Reni e a Raffaello. Per completare il murale ci son voluti cinque giorni, contemplando tutte le procedure di realizzazione; dalla ‘squadrettatura’ per le proporzioni sino al lavoro sulla traccia, sul fondo e sulla colorazione”.

Quanto può dare la Street Art ad un territorio, oltre alla componente della valorizzazione?

“Tantissimo. L’urban art può modificare un luogo e generare interesse attorno ad esso; può valorizzare un territorio, ma soprattutto può unire: si tratta di una manifestazione artistica fruibile gratuitamente, creando inoltre un senso di comunità maggiore”.

Ad affiancare palazzo San Giorgio nell’organizzazione dell’evento, l’associazione Malatesta: “Il murale realizzato da Andrea Ravo Mattoni rientra all’interno di un progetto legato alla riproduzione di arte classica – spiega Nino Carpenito – L’opera in questione è di Luca Giordano, pittore di scuola napoletana che ha prodotto il quadro originale, attualmente custodito in un museo di Berlino, negli ultimi anni del ‘600. Il lavoro sulla facciata è durato circa una settimana e siamo soddisfatti soprattutto per l’accoglienza che abbiamo ricevuto nel quartiere: nei prossimi mesi continueremo a lavorare su altre facciate nella zona di Fontana Vecchia. Tra i principali artisti di scena nel capoluogo ci saranno Luis Gomez, Simone Carraro e ‘LuogoComune’, altre due ‘firme’ che hanno partecipato al bando nazionale lanciato dal Comune di Campobasso lo scorso novembre. Saranno dunque cinque, complessivamente, le opere che vedranno la luce: tre delle quali su facciate alte oltre dodici metri, mentre gli altri due murales saranno realizzati su superfici più piccole”.

commenta