La lotta al fascismo

Maria Ciarravano: storia di amore e anarchia

Una donna molisana è l'anello di congiunzione tra il Nord e il Sud impegnato nella lotta di liberazione. Ne parla il libro "Antifascisti" di Massimiliano Marzillo, scelto dall'ANPI di Bari per celebrare il 25 Aprile.

Un libro sulla nostra storia recente, quella che i testi scolastici non raccontano, scritta come un romanzo con personaggi veri ciascuno presentato con il proprio carico di passioni, ideali, amarezze e delusioni e quindi un libro coinvolgente, appassionante al punto da suscitare empatia e compassione vera per i protagonisti.

Si intitola: “Antifascisti/ Maria Ciarravano, Sergio Di Modugno e altre storie” l’ultimo lavoro di Massimiliano Marzillo, storico contemporaneista docente dell’Università degli Studi del Molise; membro del Comitato scientifico della Fondazione “Giorgio Amendola” di Torino che da anni conduce studi sul Mezzogiorno e la sinistra italiana.

Fino a qualche anno fa di Maria Ciarravano, anarchica molisana impegnata sul fronte nazionale, nessuno aveva mai sentito parlare e i pochi che di lei possedevano superficiali notizie non se la ricordavano più, del tutto ignorata finanche a Salcito, suo paese natale e se pure in qualche circostanza da qualcuno veniva menzionata non passava inosservato il disagio che il suo nome suscitava.

Eppure è lei: determinata e passionale antifascista (unica donna molisana) il filo attorno al quale si dipana quasi per intero la storia degli anarchici  che insieme ai comunisti, i socialisti ai popolari e ai sacerdoti ebbero il coraggio di opporsi al rigido clima oppressivo creato nel 1926 dal regime fascista quando attraverso leggi eccezionali venivano esclusi dalla vita politica i partiti di opposizione.

Chi è Maria Ciarravano? Come si è detto, nacque a Salcito il 9 aprile del 1904 da una famiglia di contadini i quali, come molti, in quegli anni furono costretti ad emigrare per non soccombere a quel destino di miseria e di fame che caratterizzava il Molise e l’intero Mezzogiorno d’Italia. Approdano a Roma, Maria è appena quattordicenne e viene avviata ad apprendere il mestiere di sarta.

Il destino di questa ragazza  muta quando a 18 anni incontra l’anarchico pugliese Sergio Di Modugno, due anni meno di lei essendo nato nel 1904 a Cerignola da Filomena di Modugno e padre ignoto, ma già in possesso di un bagaglio ideologico maturato in una regione  sensibile alle problematiche del proletariato e coinvolta nelle dinamiche politiche in atto.

Sergio Di Modugno è ben addestrato alla lotta a condurre in clandestinità azioni di opposizione al fascismo avendo fatto propria la lezione di Giuseppe Di Vittorio con il quale era stato molto a contatto. Maria all’epoca era meno preparata al ruolo che poi definitivamente la coinvolgerà e, come riferiscono i rapporti di polizia, è però una donna determinata e di temperamento assai vivace. I due innamorati si uniscono mettono al mondo un figlio si sposano e da questo momento le loro esistenze più che incamminarsi lungo la costruzione di un menage familiare quieto e tranquillo si rafforza nella lotta al fascismo.

Attraverso questa che si può definire una storia di amore e di anarchia, Marzillo ricostruisce il cammino, sarebbe più appropriato dire il calvario, di questi due giovani che resisi preda dell’ideologia subirono vessazioni da parte del regime fascista e l’inganno di uno stalinismo rispetto al quale i comunisti dell’epoca, partendo dallo stesso Togliatti, non seppero far altro che: tacendo ubbidire.

Marzillo

Il libro di Marzillo stampato da qualche mese è stato presentato per la prima volta con molto successo e ottimi apprezzamenti a Bari presso la libreria Laterza – l’ANPI pugliese ha inteso celebrare così il 25 aprile –. Perché la Puglia perché con i propri martiri  antifascisti è molto presente in questo lavoro e l’Anpi di Bari è riconoscente verso Marzillo per aver scritto con la serietà e il distacco dello storico e lo scrupolo del ricercatore le vicende che hanno caratterizzato un periodo storico che noi tutti vorremmo fosse meglio onorato ma che purtroppo non ancora abbiamo imparato a conoscere.

Maria Ciarravano, l’anarchica molisana che nessuno ha ancora celebrato, in questa amarissima storia rappresenta l’elemento di congiunzione tra il Nord  il Sud di questa nostra Italia che a 75 anni dalla Liberazione è ancora dilaniata da odi e rancori  che vanno rinfocolandosi proprio in questa data.

Marzillo partendo da quella che fin’ora è stata considerata una storia minima ricostruisce l’intero movimento anarchico che attraversando l’Italia percorre per intero l’Europa e trova la sua tragica conclusione in Unione Sovietica. In appendice, “Antifascisti” contiene un piccolo assaggio su quello che fu l’impegno degli anarchici molisani nella guerra di Spagna che, certamente, sarà il tema del suo prossimo lavoro.

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