Doveva essere il summit della ‘pace’, invece ha confermato il dissenso tutto interno alla coalizione che guida la Regione. Il tavolo del centrodestra è finito con un’altra fumata nera.
Iniziato attorno alle 10 si è chiuso attorno a mezzogiorno con un nuovo nulla di fatto. Il presidente Donato Toma non è riuscito a ricompattare la coalizione e a ritrovare l’unità.
Irremovibile l’assessore regionale, nonchè coordinatore della Lega, Luigi Mazzuto che si è presentato al summit riproponendo nuovamente il nome di Alberto Tramontano e rimarcando di non avere alcuna intenzione di fare un passo indietro rispetto ad indicazioni che sono state concertate anche nei tavoli nazionali.
A questo punto lo scenario, a meno che non intervengano soluzioni dell’ultima ora, si apre a spaccature sempre più probabili.
Alberto Tramontano e Corrado di Niro i candidati, quest’ultimo sostenuto dai Popolari per l’Italia, Udc, oltre che da una serie di liste civiche come quella di “città amica” a cui starebbe lavorando l’ex presidente della provincia di Campobasso Rosario De Matteis.
Per evitare la scissione il governatore sarà domani, 15 aprile, a Roma per aprire un confronto con i leader nazionali, gli stessi che circa 15 giorni fa hanno deciso la ‘spartizione’ dei Comuni superiori ai 15mila abitanti e indicato il nome di Tramontano come candidato sindaco della Lega a Campobasso e quello di Francesco Roberti, espressione di Forza Italia, a Termoli.
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