Campobasso

Fra Immacolato Brienza: la commemorazione del carmelitano a 30 anni dalla scomparsa

Ricorre oggi, 13 aprile, la dipartita del frate “testimone silenzioso della fede”. Ieri, in Comune, l’incontro tematico sulla figura del religioso campobassano. Bregantini: “La sua casa diventi un piccolo Santuario per pellegrini, fedeli e devoti”.

Una sofferenza vissuta, fino in fondo, e allo stesso tempo offerta per la salvezza del prossimo, per la conversione delle anime. Fra Immacolato Brienza ha rappresentato una figura ricca di spiritualità, un riferimento importante per fedeli e devoti.

Ieri, nella sala consiliare di palazzo San Giorgio, anche il sindaco Battista ha ricordato l’importanza e la testimonianza del carmelitano di Campobasso, in un incontro che ha visto inoltre la partecipazione di Mons. Bregantini, dei postulatori Don Gabriele Teti e Don Fabio Di Tommaso, nonché dell’assessore alla Cultura Lidia De Benedittis e di Don Vittorio Perrella. Presenti, inoltre, Lucia ed Emilio, rispettivamente sorella e nipote di Fra Immacolato.

Nato a Campobasso il 15 agosto del 1922, fra Immacolato, manifesta subito la volontà di abbracciare il percorso di fede in maniera totale, realizzando la sua vocazione religiosa. Una scelta che non si è fermata nemmeno dinanzi alla scoperta, nel 1938, di quella osteomielite deformante che lo costringerà a letto sino alla sua morte, sopraggiunta il 13 aprile del 1989.

Quel giorno Fra Immacolato si spense, nella serenità che lo aveva sempre caratterizzato, nella sua dimora di piazza Cuoco. Una ricorrenza che la diocesi di Campobasso –Boiano ha inteso celebrare, oggi, con una giornata commemorativa: la Santa Messa e, a seguire, il Settenario dell’Addolorata animeranno infatti l’appuntamento odierno nella chiesa di Santa Maria della Croce a Campobasso (ore 18.30).

Dell’ordine dei Carmelitani, al secolo Aldo Brienza, diventato per tutti fra Immacolato è silenzioso testimone di fede. Oggi la sua figura richiama all’attenzione centinaia di fedeli campobassani e delle regioni limitrofe che si recano nella casa – luogo di dolore e speranza – come una meta di pellegrinaggio:

“Vorremmo che la casa di fra Immacolato diventi il sogno della città di Campobasso  – ha espresso il vescovo Bregantini – affinché diventi una casa aperta a tutti, pellegrini, fedeli, devoti, un piccolo Santuario per il capoluogo del Molise”.

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