Le 12 formazioni in gara

Dimezzati i candidati consiglieri, tante conferme e pochi giovani: le liste per le comunali ai raggi X

Gli aspiranti a un posto in Consiglio comunale passano da 492 a 278 e sono poche le novità a parte i soliti noti che ci riprovano. Mezza maggioranza resta a casa o passa col centrodestra dove si segnalano diversi fedelissimi di Di Giandomenico

Il primo dato che emerge con chiarezza guardando le liste per le prossime elezioni comunali termolesi è il numero al netto ribasso dei candidati consiglieri (qui tutti i nomi), che sono quasi dimezzati rispetto a cinque anni fa: erano 492, oggi sono 278. Gli aspiranti sindaco anche sono scesi, ma più semplicemente da cinque a quattro. A pagare la fatica nel trovare candidati è stato soprattutto il centrosinistra che ha faticato non poco a chiudere appena quattro formazioni, due delle quali incomplete.

Sì perché se nel 2014 Angelo Sbrocca poteva contare su 111 cittadini al suo fianco in quella che poi si rivelò una cavalcata vincente, adesso sono appena 87 i suoi scudieri. Mentre il Partito Democratico e VotaxTe Sbrocca Sindaco sono al completo, Unione per Termoli ha solo 21 nomi in lista e Italia in Comune si è fermata a 18, appena due in più del minimo consentito.

Con Sbrocca sono ricandidati soltanto sei dei consiglieri comunali uscenti in maggioranza: si tratta di Oscar Scurti  e Antonio Sciandra (Pd), Salvatore Di Francia, Gianni Di Tella e Andrea Casolino (VotaxTe) e Mario Orlando (Unione per Termoli) oltre alla presidente del Consiglio Manuela Vigilante (Pd) e gli assessori Maria Chimisso (Unione per Termoli) e Pino Gallo (Pd).

Altri nomi più o meno noti nelle liste sono Francesco Fiardi del Pd, Pino Marino di Unione per Termoli, Peppino De Lena di VotaxTe, mentre il giovane Giorgio De Luca si è fatto notare per essere la persona di riferimento di Italia in Comune a Termoli.

Il centrodestra invece ha segnato un colpo importantissimo incassando a poche ore dalla presentazione delle liste il sostegno di Remo Di Giandomenico, il quale resta fuori ma inserisce nella lista dei Popolari uno dei suoi fedelissimi come Francesco Panico.

Proprio nei Popolari due esponenti di maggioranza dei quattro passati dal centrosinistra al centrodestra: si tratta dell’assessore Enzo Ferrazzano e di Timoteo Fabrizio. La prima delle due liste facenti riferimento a Niro può contare su altri ex amministratori quali Bruno Verini e Vincenzo Aufiero.

Con Diritti e Libertà invece sono passati Michele Barile e Vincenzo Sabella, oltre a Elio Scutti che era dato in quota Lega fino a qualche settimana fa e al presidente dell’Ordine degli Psicologi Nicola Malorni.

La Lega invece schiera due uscenti di minoranza come Michele Marone e Annibale Ciarniello, ma anche l’ex assessora provinciale Rita Colaci e l’ex Udeur Bruno Fraraccio.

In Forza Italia come già anticipato c’è l’uscente Francesco Rinaldi, insieme con il giovane Christian Zaami e la veterana Fernanda De Guglielmo. Anche qui un uomo vicino a Di Giandomenico quale Giuseppe Mottola.

Fratelli d’Italia è il partito degli ex sindaci: ci sono Antonio Di Brino e Alberto Montano, ma anche due volti noti del partito come Luciano Paduano e Silvana Ciciola, nonché il noto penalista termolese Ruggiero Romanazzi, anche lui in passato al fianco di Remo Di Giandomenico.

Infine la civica Siamo Termoli nel futuro che vede come facce note l’avvocato Nico Balice e l’ex assessore Toni Spezzano, ma anche Anacleto Monti, leghista dissidente rispetto alla linea del partito in Molise.

Tutte insieme le sei liste di Roberti portano alle urne qualcosa come 143 candidati. Per fare un confronto, cinque anni fa Michele Marone ne aveva con sé 149, ma 24 furono depennati per esclusione della lista Udeur.

Unica formazione ad aver aumentato i propri candidati è il Movimento Cinque Stelle che nel 2014 aveva appena 16 nomi e oggi ha invece una compagine completa da 24 a sostegno di Nick Di Michele. Si segnalano le presenze di noti attivisti quali Alvio Sciarretta e Luigina Nuonno (già candidati un lustro fa), Antonio Bovio e Ippazio Stamerra. Personaggi noti in città sono invece Domenico Casolino e Basso Caruso.

La lista ‘Termoli Bene Comune – Rete della Sinistra’ si è presentata con Marcella Stumpo come ideale prosecuzione della candidatura di Paolo Marinucci nel 2014, ma di quella coalizione ha un quinto della forza (24 candidati contro 120). Molti i nomi che ritornano, soprattutto da quella che era la lista ‘L’Altra Termoli – Nuova Sinistra’: si tratta di Leda Di Santo, Antonello Manocchio, Pasquale Benevento. C’è anche Guido Cannarsa, già in lista col M5S.

Per i sostenitori di Marinucci c’è stata una sorta di diaspora. Qualcuno è passato con Sbrocca (Peppino De Lena, Michele Carafa, Eduardo Cannarsa), altri con Roberti (Toni Spezzano, Ciro Stoico). Altri ancora sono rimasti a casa. La volontà di candidarsi sembra un po’ passata di moda e molti ritiri degli ultimi giorni stanno lì a dimostrarlo. Da parte dei giovani, a parte qualche caso isolato, non sembra esserci la volontà di prendere in mano le sorti della città.

Fra coloro che passano la mano anche l’assessora Filomena Florio, oltre ai consiglieri comunali uscenti Antonio Giuditta, Mario Potena, Sebastiano Di Campli, Maria Grazia Cocomazzi e Francesco Di Giovine (maggioranza) e Daniele Paradisi, oltre ai già citati Paolo Marinucci e Remo Di Giandomenico di minoranza.

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