L'intesa per il futuro di termoli

‘Cittadella sociale’ con case e scuole in via Elba: al Comune cinema S.Antonio e sede Caritas da trasformare in università

Chiuso l’accordo fra Comune e Diocesi di Termoli-Larino per la costruzione di un nucleo di case, uffici e sedi della curia per farne un polo socio-culturale di servizi. La Galleria civica tornerà luogo di culto da ricollegare al seminario, mentre torneranno pubblici il cinema Sant’Antonio e il palazzo vescovile di largo Martiri delle Foibe, mentre c’è la volontà di trasformare in sede del corso di laurea dell’Unimol in Enogastronomia e Turismo l’Educandato Gesù e Maria dove oggi c’è la Caritas. Al via la conferenza di servizi

L’accordo stipulato fra Comune e Diocesi di Termoli-Larino si può definire storico, tanto è rilevante l’impatto che potrà avere sulla città. In estrema sintesi, la Diocesi potrà costruire, per mezzo di un consorzio di cooperative, un polo socio-culturale fatto di abitazioni, uffici, piccoli negozi e spazi a disposizione di eventi culturali, sociali e sportivi in contrada Mucchietti, riqualificando un’area che già sta vivendo l’edificazione di un’importante costruzione a uso pubblico per metà.

Ma l’accordo non si limita a questo e prevede anche il passaggio dal Comune alla Curia della Galleria civica d’arte contemporanea che tornerà a essere luogo di culto. Al Comune, oltre alla riqualificazione dell’area periferica con ricucitura urbanistica rispetto alla spaccatura esistente, andranno anche due importanti edifici. Il primo è il palazzo vescovile che già oggi è impegnato per due piani da uffici comunali, con annesso il cinema Sant’Antonio.

Palazzo vescovile e cinema sant'antonio

L’altro, sebbene in comodato d’uso gratuito per 99 anni, anche l’Educandato Gesù e Maria, meglio conosciuto come sede della Caritas, che si trova al Borgo Vecchio ed è considerato uno dei più bei palazzi di Termoli. L’intenzione del Comune è di trasferire lì, su intesa con la Regione e l’Università del Molise, il corso di laurea in Enogastronomia e Turismo.

Per gli effetti urbanistici, sociali e probabilmente anche economici, l’intesa presentata in Comune martedì 16 aprile può essere considerata d’importanza simile all’opera più discussa dell’Amministrazione Sbrocca, quella del cosiddetto Tunnel di Termoli. Quest’accordo è sicuramente meno impattante e con interessi economici molto minori, ma le conseguenze sulla città potrebbero essere estremamente importanti.

Conferenza diocesi Comune su contrada mucchietti

In gergo urbanistico viene definito piano integrato di intervento e prevede che il Comune proponga di valutare possibili progetti di ricucitura e miglioramento urbanistico a carico di privati ma con vantaggi per il pubblico. Nel 2017 il consiglio comunale ha deliberato il disciplinare e la Diocesi di Termoli-Larino si è fatta avanti per risolvere il trentennale problema dei terreni ereditati dalla famiglia Graziani in contrada Mucchietti.

“C’erano interessi coincidenti in urbanistica – ha detto il sindaco Sbrocca in sede di presentazione -. Ci sono punti della città che devono essere ricuciti, questo è il primo obiettivo che l’Amministrazione si era posto”. Secondo il primo cittadino il progetto diocesano “era interessante anche sul piano sociale, visto che la Diocesi intende realizzare una sorta di città del sociale in quella porzione di territorio”.

“Avevamo ricevuto in eredità questo terreno da 30 anni – ha spiegato il vescovo Gianfranco De Luca -. Era già stata preoccupazione dei miei predecessori trovare soluzione perché non diventasse un peso, dato che attualmente quel terreno incolto (un grosso spazio verde sui due lati di vie Elba, sulla strada che dal parco conduce all’ospedale, ndr) genera situazioni non gradevoli coi confinanti”.

Vescovo De Luca

Monsignor De Luca ha rivelato che era stato già avviato “un certo discorso con le Amministrazioni precedenti ma non si era mai arrivati a conclusione. Qualcuno – ha aggiunto – era venuto a dirmi per erano possibili 80mila metri cubi di edilizia, ma abbiamo scelto qualcosa di diverso che non va a discapito di nessuno”. Il vescovo ha poi rimarcato l’aspetto sociale dell’intervento. “Dobbiamo valorizzare le nostre proprietà ma nella dimensione del servizio. Anche l’utile va reinvestito nel servizio, non dobbiamo fare capitale, perché il servizio è il più grande capitale”.

E sempre a proposito di questo, ha voluto sottolineare che la proposta di fare dell’attuale Caritas la sede del corso di Enogastronomia è stata sposata in pieno. “Ci sembra un impegno e un servizio a promozione della città”. Di fatti l’accordo per la concessione in comodato d’uso gratuito per poco meno di un secolo prevede che l’Educandato possa essere riconvertito solo per finalità pubblicistica e non privatistiche.

Caritas

“Se ne era già parlato col rettore e con l’ex presidente della Regione – ha confidato il primo cittadino -, ma all’epoca non avevamo la chiusura del programma”. L’intenzione riferita dal sindaco è collegare il corso di Enogastronomia a “una oleoteca regionale, una enoteca regionale e tutto ciò che attiene all’enogastronomia per fare un polo di attrazione di questo corso di laurea in una sede di prestigio per attrarre persone dall’estero, e inoltre per dare nuova vitalità al borgo nel periodo invernale. È un progetto che stiamo coltivando, ora che c’è la chiusura del programma abbiamo la possibilità di interloquire con le istituzioni e l’università che aveva dato un assenso informale”.

“Il programma integrato di intervento si deve a una legge del 1992 che mai era stata utilizzata nel nostro Comune – ha dichiarato l’assessore all’Urbanistica Pino Gallo -. È uno strumento importante che permette di compenetrare una serie di interventi fra pubblico e privato.  Andiamo a realizzare un intervento di ricucitura fondamentale che avrà una elevata valenza socio assistenziale”.

Via Elba Termoli

Di fatti il polo diocesano si estenderà di un’area di 57mila metri quadrati e prevede residenze ad alto valore sociale di edilizia convenzionata per metà in vendita e per l’altro 50 cento in affitto agevolato. Si pensa quindi ad appartamenti per giovani coppie, nonché a favore di persone in difficoltà o con disabilità. “Sarà anche una cittadella con tutti i servizi che la Diocesi eroga, ci sarà una scuola, una palestra polifunzionale, la sistemazione delle aree verdi” ha aggiunto l’assessore, per il quale “questo è un primo passo con dei paletti chiari”.

Lo stesso Gallo ha riferito che presto verrà convocato la conferenza di servizi per l’approvazione della Variante al Piano regolatore, come previsto dalla legge. La durata massima è di 90 giorni, nei quali tutti gli enti interessati, a cominciare dalla Regione col rappresentante unico, dovranno esprimere il loro parere. Al termine di questo passaggio burocratico, il piano passerà in consiglio comunale per l’approvazione finale.

Pino Gallo

A don Marcello Paradiso, direttore della Caritas diocesana, il compito di ripercorrere le vicende storiche hanno portato al risultato di oggi. Abbiamo raccolto l’eredità Graziani nel 1988. Il lungo percorso per entrare in possesso di fabbricati e terreni si è concluso nel 1995, nel 1996 c’è stato il primo atto di cessione di 12mila metri quadri di via Elba al Comune. Poi nel 2002 una graduale cessione di alcune aree su via Corsica e Piazza Bega. Avevamo già iniziato un rapporto con le Amministrazioni precedenti per risolvere il problema di circa 6 ettari che si trovano in una situazione ibrida che andava risolta”.

Sempre secondo don Marcello “si sono succeduti vari vescovi, da Ruppi a D’Ambrosio e poi Valentinetti. Il dialogo è ripreso nel 2010 col Comune quando abbiamo protocollato un’ipotesi di progetto ma la successione di Amministrazioni, assessori e dirigenti non ci aveva portati finora a un risultato positivo. Negli ultimi due o tre anni c’è stata una forte accelerazione e questa conclusione ci dà soddisfazione e speranza”.

Le specifiche tecniche sono state illustrate dall’architetto Livio Mandrile, dirigente all’Urbanistica. “Il programma è complesso e sarebbe impossibile senza collaborazione fra privati e Amministrazione” ha detto, specificando che “la parte di edilizia residenziale di carattere sociale sarà di 35mila metri cubi” senza tralasciare che “c’è un piano finanziario che è stato valutato per la fattibilità”.

Via Elba Termoli

“Sarà un’edilizia che tiene conto di nuove necessità di risparmio energetico – ha affermato l’ingegner Alessandro Rucci, consulente della Curia per il progetto (da definire in dettaglio, ndr) curato dall’ingegner Emilio Carafa, assente per un incidente –. Ci sarà una piccola edilizia commerciale, con commercio di vicinato e non grande distribuzione e strutture sociali quali un polo scolastico all’interno di aree completamente verdi, in un corridoio ecologico da via Corsica a via del Molinello. La viabilità da realizzare fa da ricucitura a quella attuale fino all’ospedale e alla zona edificata che sfocia in via del Molinello”.

L’amministratrice unica del Consorzio di sviluppo integrato Consit, Annalisa Del Cane, che è a capo una serie di società cooperative in Abruzzo specializzate in riqualificazione urbana, edilizia sociale e progettazione di rete, ha illustrato il ruolo del privato che chiaramente dovrà mettere i fondi per la realizzazione della cittadella e avrà un guadagno da rivendita e affitto di appartamenti e negozi o anche dai terreni. “L’obiettivo è dare una risposta di qualità della cita mantenendo vincoli ed equilibri di natura economica offrendo una tipologia di edilizia per una utenza fragile ma in una comunità dinamica”.

Galleria civica

Il piano ha avuto l’approvazione del Vaticano e della Cei per quanto concerne la parte relativa alla Diocesi che intende fare della Galleria Civica un luogo di culto, non per forza una chiesa. “Il mio sogno è che venga usato dai giovani per momenti di riflessione e preghiera”. Verrà quindi ricollegata al seminario che è in fase di ristrutturazione e che sarà luogo di incontro e confronto per gli operatori della Diocesi e dove verrà trasferita la Caritas. Proprio i proventi derivanti dalla vendita di palazzi o terreni di contrada Mucchietti ai costruttori serviranno alla Diocesi per completare la ristrutturazione in corso del seminario.

Palazzo vescovile e cinema sant'antonio

Per il cinema Sant’Antonio invece l’intenzione dell’amministrazione “è quella di spostare lì la sala consiliare” secondo le parole del sindaco, ma per ora è solo un’ipotesi. “Il palazzo vescovile invece resterà sede di uffici comunali ma andrà ristrutturato”. Il risparmio per il Comune, che in tutto il piano non avrà esborsi, è di 57mila euro l’anno che è quanto oggi paga alla Curia per occupare due piani dell’edificio che ospita i settori Cultura, Sociale e Patrimonio.

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