“Sto lavorando per l’unità. La Lega lavora incessantemente da ore per l’unità della coalizione. Non le dico di più”.
Alberto Tramontano risponde al telefono intorno alle 17.30 dopo ore frenetiche, nelle quali si sono rincorse le voci più disparate sulla sua candidatura a sindaco alle Amministrative del 26 maggio: ‘Farà un passo indietro’, ‘nel centrodestra si respira aria di unità’, ‘il candidato sindaco non sarà lui né Corrado di Niro. C’è l’intesa su un terzo nome’.
Le indiscrezioni si rincorrono in maniera convulsa nei palazzi della politica. Come schegge impazzite di un quadro che fatica a delinearsi e a ricompattarsi dopo che tre settimane fa Lega, Forza Italia e Fratelli d’Italia hanno indicato il professore campobassano (proposto dal coordinatore molisano del Carroccio Luigi Mazzuto) come candidato sindaco del centrodestra di Campobasso e Francesco Roberti a Termoli.
Alberto Tramontano, finito nei giochi di potere e delle spartizioni romane, dopo un estenuante tira e molla potrebbe veramente fare il passo indietro. Il gesto che una coalizione sull’orlo di una crisi di nervi sta aspettando. Tanto da richiedere l’intervento del governatore Donato Toma che sta più volte incontrando i rappresentanti dei partiti, prospettando soluzioni che però finora non hanno sortito l’effetto sperato.
Era ventilata pure l’ipotesi di un incarico di prestigio e ben retribuito in un ente regionale: un ultimo tentativo per favorire il dietrofront. Anche perchè secondo alcuni sondaggi effettuati informalmente da alcuni esponenti politici il centrodestra spaccato non avrebbe chance nemmeno di arrivare al ballottaggio. Una figuraccia da evitare a tutti i costi.
“Le notizie che stanno circolando? Tutte cavolate”, dice Tramontano. “E’ tutto manovrato, architettato e soprattutto è tutto falso. Non c’è un briciolo di verità in tutto quello che è stato scritto. Anzi ho intenzione di querelare chi dice che ho accettato incarichi in enti subregionali. Non c’è stata offerta né una richiesta – puntualizza – né accetterei mai per la mia dignità personale e il mio percorso una soluzione di questo tipo. Io non sono in vendita. Stiamo lavorando per creare le condizioni affinchè si vada uniti. Passi indietro? Io non ne faccio, al massimo faccio un passo di lato”.
Lo scenario è ancora aperto. Lo stesso governatore ha continuato anche oggi, Giovedì Santo, l’interlocuzione con i coordinatori dei partiti della coalizione e intervistato da Teleregione ha ammesso che “dobbiamo decidere se le ipotesi sul campo sono accettabili, una decisione che spetterà ai coordinatori. Male che vada potremmo avere una doppia opzione per il sindaco, anche se stiamo cercando di andare uniti. Penso che a breve la quadra si raggiungerà”.
In serata la schiarita: la Lega proporrà un altro candidato, alternativo a Tramontano ma da lui condiviso e sul quale c’è la ‘benedizione’ di Matteo Salvini e Luigi Mazzuto. Bocche cucite sulla candidatura, si sa solo che non saranno nè l’imprenditore Corrado Di Niro (s cui puntava Vincenzo Niro) nè Aldo De Benedittis, l’ex assessore della giunta Di Bartolomeo che sarebbe stato gradito al presidente Toma.
Il confronto decisivo si svolgerà domani mattina – Venerdì Santo – alle 9. Ma bisognerà capire quale sarà il prezzo che pagherà Tramontano e il centrodestra di Donato Toma, che a Campobasso ha intenzione di vincere senza mezzi termini.
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