Termoli

Aggressioni e raptus in Pronto Soccorso, protestano anche i medici 118. Chiesta la vigilanza armata

Il raptus di ieri (16 aprile) in Pronto Soccorso ha alzato sensibilmente l’asticella del timore che prima o poi possa succedere. Un uomo, dopo un paio di ore di attesa in corridoio in quanto codice bianco – e quindi caso assolutamente non grave – ha dato in escandescenza, insultando i medici e sferrando un calcio a una porta finestra, mandandola in mille pezzi. Sono stati minuti di grande preoccupazione che ha assunto proporzioni di vera e propria paura nel clou del raptus, sedato poi anche dall’arrivo dei carabinieri che hanno proceduto alla denuncia del paziente fin troppo impaziente.

È solo l’ultimo, in ordine di tempo, di numerosi episodi registrati nel reparto di emergenza del San Timoteo di Termoli, alcuni dei quali sfociati addirittura in aggressioni fisiche ai danni dei medici e degli infermieri, che devono fare i conti con i moti di insofferenza della gente e a volte con la inciviltà e la maleducazione di quei cittadini che non rispettano né le regole sulle priorità di ingresso in ambulatorio, nè il sistema di gestione dei casi clinici, già difficile da portare avanti con un personale insufficiente rispetto a quello che sarebbe il bisogno reale di un reparto come il Pronto Soccorso di Termoli.

Intanto i medici del 118, che spesso sopperiscono alle carenze di organico nei reparti deputati alle urgenze negli ospedali regionali, si dicono “stufi delle continue aggressioni e litigi che cominciano a diventare all’ordine del giorno, e che ci vede costretti a rapportarci e combattere quotidianamente con la incontrollata aggressività diffusa degli utenti”.

 Giancarlo Totaro, rappresentante sindacale della Fimmg, presidente regionale di settore del 118, chiede per la categoria al commissario straordinario Angelo Giustini un incontro urgente, “perché negli ospedali possa essere ripristinato un servizio di guardie giurate che garantisca la sicurezza dei medici e di tutto il personale e funga da deterrente psicologico per prevenire gli episodi violenti come appunto quello accaduto ieri sera”, raccontato da Primonumero.it.

La situazione sta arrivando all’esasperazione, tanto che i medici 118 annunciano “azioni sindacali concrete” qualora i provvedimenti a tutela della loro sicurezza non saranno presi in tempi rapidi.

In realtà dopo quanto accaduto a marzo scorso, quando un medico è stato insultato e minacciato dal padre di un ragazzino in attesa e un altro dottore di pronto soccorso e un chirurgo sono stati malmenati da un paziente, si starebbe valutando negli uffici amministrativi dell’Azienda Sanitaria di Campobasso l’assunzione di un vigilante armato almeno per la notte. Questa è l’indiscrezione, parzialmente confermata, che trapela e che resta però in attesa di essere ufficializzata.

Sono stati decine negli ultimi mesi i casi che hanno suscitato sia Termoli che a Campobasso allarme e ricorso immediato alle forze dell’ordine, anche nella consapevolezza generale che il personale del Pronto Soccorso è tra i più esposti ad atti di violenza nel corso dell’attività lavorativa.

La Asrem ha fatto sapere di stare valutando fattivamente la possibilità di ripristinare almeno nelle ore notturne il servizio di vigilanza privata che medici e infermieri chiedono a buon diritto. Per ragioni di costi da alcuni anni le guardie giurate che prima presidiavano l’ospedale sono state soppresse in favore di portinai che non potrebbero in alcun caso intervenire e garantire la sicurezza del personale in servizio, specialmente di notte.

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