Campobasso

Via Larino chiusa, tre giorni di lavori per mettere in sicurezza i muri dell’ex cinema Ariston video

Sosta e passaggio di auto vietate a partire da oggi lungo tutta via Larino: i proprietari dell'ex cinema-teatro Ariston hanno dovuto mettere in sicurezza la facciata pericolante dell'edificio al centro di una guerra giudiziaria con Comune e Soprintendenza.

Tre giorni a partire da oggi, lunedì 4 marzo, tanto dureranno i lavori di messa in sicurezza dell’ex cinema-teatro Ariston di Campobasso. Gli operai hanno iniziato presto stamattina a rimuovere le parti pericolanti di intonaco che da anni si staccano dalle facciate dello storico edificio al centro della città.

Una rischio costante per i pedoni e gli automobilisti, un rischio che dopo i fatti di via Gazzani, col crollo del vecchio capannone avvenuto il 26 gennaio, l’Amministrazione di Antonio Battista non si sente più di poter correre.

ex ariston

Ecco perché è stata intimata alla proprietà la messa in sicurezza e qualche giorno fa è stata firmata una ordinanza municipale per chiudere via Larino e far partire le operazioni che, dopo questi primi tre giorni di attività, dovrebbero essere ‘prorogate’ anche per le facciate di via Cardarelli e via Isernia, dove pure i pezzi di calcinacci a terra sono una costante per commercianti e residenti della zona. Sebbene lì una sorta di recinzione sia stata già prevista. Rete che si rivelerebbe del tutto insufficiente nel caso, malaugurato, in cui l’Ariston dovesse fare la stessa fine del deposito Enel collassato da un momento all’altro senza ferire o uccidere nessuno solo per una fortunatissima casualità.

ex ariston

Per ora l’ordinanza, però, riguarda solo via Larino. Ed è, anche questo va detto, una misura tampone. Il vero intervento risolutivo, con la demolizione dell’edificio e la ricostruzione di un nuovo immobile, resta imbrigliato nelle maglie della burocrazia. La famiglia De Benedittis, proprietaria del vecchio cinema, era intenzionata a perfezionare la vendita dell’immobile nei confronti di una società per la realizzazione di negozi e appartamenti.

Il risultato, ovvio, non sarebbe nulla di culturale, ma almeno eviterebbe pericoli per la pubblica incolumità. Come si racconta da anni, però, una guerra di ricorsi ha paralizzato l’iniziativa del privato che ora spera nel pronunciamento del Consiglio di Stato.

Nell’attesa il primo cittadino li ha obbligati a mettere in sicurezza l’area che versa anche in un costante stato di degrado. Basta costeggiare a piedi via Cardarelli per sentire un forte odore di muffa dai muri dell’ex cinema.

Insomma, una situazione insostenibile anche per le poche, pochissime attività commerciali, sopravvissute alla crisi.

 

 

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