Ripalimosani

“Terreni da edificabili a agricoli”: il Comitato firma la svalutazione per non pagare l’Imu. Il caso arriva sulla scrivania del premier Conte

Ma il sindaco chiarisce Di Bartolomeo chiarisce: “Annualità pregresse Imu vanno pagate”. E aggiunge: “Ho consegnato personalmente una relazione sull’argomento al Premier Conte e la questione è stata inoltre già sottoposta al Ministero dell’Economia”. La richiesta implica una variante specifica al piano regolatore generale.

Nuovo capitolo della vicenda Imu a Ripalimosani. Lo scorso sabato alcuni membri del locale Comitato hanno autenticato, alla presenza del segretario comunale, la sottoscrizione dell’istanza di retrocessione del proprio terreno da edificabile ad agricolo: un’azione con cui si chiede dunque espressamente una variante specifica al piano regolatore generale.

E’ solo l’ultima “mossa” di una questione ormai nota, che da tempo affligge i proprietari dei terreni della locale zona industriale, contrari all’aumento dell’imposta applicata su appezzamenti ufficialmente edificabili, ma di fatto agricoli.

Il nuovo documento rappresenta dunque la sintesi delle istanze dei contribuenti, impossibilitati a sostenere l’intervento edilizio (non hanno, cioè, la volontà di sfruttare la potenzialità edificatoria prevista) e impegnati ormai da anni a fare i conti con una tassazione reputata sproporzionata.

A incidere in maniera negativa su tasche e serenità dei cittadini, poi, sono anche altre variabili: la crisi finanziaria generale, la realtà economica e sociale molisana, l’assenza di crescita demografica e lo spopolamento, la diffusa disoccupazione, il calo della domanda di nuova edificazione. Tutti fattori che contribuiscono gradualmente a un “progressivo impoverimento della popolazione” – così come si legge nella nota del Comitato.

Sulla problematica è intervenuto però il sindaco di Ripalimosani, Michele Di Bartolomeo. Il primo cittadino, sebbene abbia già avviato tutte le pratiche possibili per cercare di risolvere la criticità nel migliore dei modi, ha spiegato come ben poco margine di operatività il Comune abbia sulle cifre pregresse da versare: “Si tratta di una questione abbastanza tecnica, perché stiamo parlando di un’area trasformata in zona industriale. Sicuramente i tempi non saranno brevi, perché variazioni urbanistiche di questo tipo devono passare necessariamente per il Consiglio regionale. Purtroppo – ha aggiunto Di Bartolomeo – per quanto attiene al pregresso, come Comune, non possiamo fare nulla: l’Imu è infatti una tassa dello Stato e noi possiamo solo incassare queste somme, siamo dei semplici esattori: se non lo facessimo la Corte dei Conti ce ne chiederebbe conto”.

Sugli interventi già attuati: “Come amministrazione comunale abbiamo già coinvolto il presidente del Consiglio Conte: ho consegnato personalmente a lui una relazione sulla questione Imu, spiegandogli tutte le problematiche; anche perché quello di Ripalimosani non è un caso isolato, ma rappresenta una situazione che riguarda tanti altri comuni italiani. Il premier ci ha assicurato che avrebbe studiato il caso e infatti, dopo qualche giorno appena, siamo stati ricontattati dalla sua segreteria per avere ulteriori informazioni. Inoltre, tramite l’onorevole Federico abbiamo sottoposto questa relazione anche al Ministero dell’Economia  e con l’Anpci, poi, abbiamo nuovamente richiesto sulla vicenda l’intervento del Governo, che è l’unico a poter legiferare in questi casi. Io sono dalla parte del cittadino: se il terreno è potenzialmente industriale, bisogna pagare le tasse dal momento in cui il terreno diventa effettivamente tale e non prima. Noi l’anno scorso abbiamo anche rimodulato le tariffe Imu e ci sono stati abbattimenti di oltre il 50% in alcuni casi. Da parte nostra – ha concluso il sindaco – come già detto, c’è la massima disponibilità. I nostri canali su Roma sono stati attivati e anche l’Anpci, con il suo presidente, sta portando avanti questo discorso nelle sedi opportune”.

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