Gli ospedali rischiano il ko

Sos medici, il commissario “ordina” concorsi e stabilizzazioni. La Regione finanzia borse di studio extra per gli specializzandi

Il Consiglio regionale approva all'unanimità la mozione della minoranza, spogliata poi dai simboli di partito, che impegna a finanziare borse di studio per specializzandi da formare e trattenere negli ospedali molisani. Una parziale risposta alla carenza di figure professionali che rischia di mettere ko il sistema sanitario regionale. Intanto il commissario ad acta Angelo Giustini firma un decreto per sollecitare i concorsi e prorogare i contratti a tempo determinato.

Pochi medici, insufficienti per le esigenze sanitarie del territorio. Concorsi che, anche laddove si riescono a fare, vanno deserti: nessuno sceglie gli ospedali molisani per lavorare in corsia, e chi può si trasferisce altrove. Ma rinviare il problema non si può più, o tra qualche mese ci si troverà con interi reparti scoperti.

Pochi giorni fa il commissario ad acta per l’attuazione del piano di rientro dal disavanzo sanitario Angelo Giustini ha firmato un decreto con il quale intima alla Asrem di procedere con i concorsi per le assunzioni dei medici indispensabili ai nosocomi per continuare a funzionare, e a prorogare i contratti a tempo determinato fino alla conclusione delle procedure concorsuali straordinarie, entro il 30 giugno 2019.

Basterà? No, ma è meglio di niente. La criticità principale degli ospedali di Campobasso, Isernia e Termoli si chiama “risorse umane”. Senza quelle non si può curare nessuno.

Sono pochi i medici che scelgono di prendere servizio al Cardarelli, al San Timoteo o al Veneziale. Colpa – aveva chiarito Gennaro Sosto, direttore generale della AsreM – del numero chiuso delle scuole di specializzazione in medicina. E’ un problema, drammatico, che riguarda tutta Italia”.

Ma qui è ancora più evidente, come dimostra uno degli ultimi casi raccontato da Primonumero.it. A un bando per otto medici per il Pronto Soccorso hanno risposto in tre e una sola persona ha accettato l’incarico. Se poi prenderà servizio o meno non si sa ancora. In pediatria a Termoli due si sono licenziati dopo una settimana perché avevano trovato un posto migliore in Abruzzo. In ostetricia servono disperatamente ginecologi che non arrivano.

In questo contesto oggi, 19 marzo, il Consiglio regionale del Molise ha approvato all’unanimità la mozione presentata dai consiglieri 5 stelle Greco, De Chirico, Primiani, Nola, Fontana e Manzo, sottoscritta anche da Aida Romagnuolo, Michele Iorio, Vittorino Facciolla e Micaela Fanelli, per attivare “contratti aggiuntivi di formazione specialistica per professioni sanitarie finanziati con risorse regionali”.

Una premessa necessaria sulla fuga di medici dagli ospedali italiani. “Nel 2025 reparti come il Pronto Soccorso o la Pediatria resteranno scoperti”: lo dice uno studio recente dell’Anaao Assomed, che mette in evidenza la mancanza degli specialisti all’interno del sistema sanitario nazionale, favorita dall’accelerazione dei pensionamenti. E fa un pronostico fondato sui numeri, incrociando i dati attuali con le richieste. Solo il 75% degli specialisti formatisi nel sistema sanitario nazionale sceglierà di lavorare negli ospedali pubblici. Significa che la maggior parte delle discipline andrà in deficit di medici, e che per alcune discipline la carenza sarà drammatica. Soffriranno Medicina d’Emergenza, Pediatria, Medicina interna, Anestesia e rianimazione, Chirurgia generale, Psichiatria, Ginecologia, Ortopedia. Una carenza che in Molise è evidentissima già ora, anche perché le condizioni di lavoro nei reparti ospedalieri e nei servizi territoriali stanno rapidamente degradando. Il blocco del turnover ha determinato una carenza nelle dotazioni organiche di circa 10mila medici, e in Molise tutto questo è percepito all’ennesima potenza, tanto che da noi i concorsi per assumere medici, infermieri e tecnici finiscono per andare deserti. Così i piani di lavoro, i turni di guardia e di reperibilità vengono coperti con difficoltà sempre maggiori e si devono incrociare le dita ogni giorno sperando che nessuno si ammali. “Girando negli ospedali molisani – riferisce in aula il consigliere pentastellato Valerio Fontana – abbiamo preso atto che ci sono fino a 300 giorni di ferie non godute: una situazione paradossale che va a inficiare le prestazioni mediche”.

valerio fontana

Non basta sbloccare il turnover. Bisogna incrementare il finanziamento per le assunzioni. Sono molti tra gli addetti ai lavori a invocare una riforma globale che passi per un contratto di formazione lavoro da svolgere fin dal primo anno di medicina in una rete di ospedali di insegnamento, in modo da mettere a disposizione degli specializzandi l’immensa casistica del patrimonio culturale e professionale del sistema sanitario nazionale.

In questo contesto si inserisce la proposta che oggi è stata approvata dall’intero consiglio regionale, e cioè dotare il servizio sanitario del Molise di figure extra grazie a borse di studio che dovranno formare i ragazzi nella nostra regione, mettendoli subito al lavoro.

“Il mese scorso – spiega il gruppo dei 5 Stelle che ha ritirato dalla mozione il simbolo per svestirla di connotati politici – abbiamo lanciato una proposta che chiedeva alla Regione di garantire risorse alle borse studio di specializzazione per i ragazzi che si sono laureati in Molise e vogliono rimanerci. Un’operazione dai costi non proibitivi se pensiamo che, come da decreto della presidenza del Consiglio dei ministri, il costo dei contratti di formazione specialistica prevede una spesa di 25.000 euro per ciascuno dei primi due anni di corso e di 26.000 euro per ciascuno dei due anni successivi. Ciò vuol dire che già solo investendo un milione di euro potremmo coprire dieci borse di studio, formando dieci ragazzi che avranno la possibilità di lavorare negli ospedali molisani da subito, visto che gli specializzandi possono essere già operativi nei reparti, quindi parliamo di forza lavoro subito disponibile”.

Oltre che con risorse regionali, sarà possibile reperire i soldi necessari anche tramite fondi europei. La mozione votata oggi impegna il governatore Donato Toma anche a verificare di trovare ulteriori risorse tramite il Patto per il Sud.

Donato Toma Di Baggio Mazzuto Cotugno Regione Molise

“L’atto approvato oggi – dichiarano a margine dell’assise Greco & co. – concorre a raggiungere diversi obiettivi: sopperisce alle croniche carenze di organico delle strutture ospedaliere regionali, conferisce maggiore attrattività alla facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università del Molise, facilita reclutamento e stanziamento di medici specialisti interamente formati in regione, migliora la qualità generale dei servizi sanitari erogati”.  

Donato Toma proprio domani sarà a Roma in Commissione Salute dove si discuterà delle borse di studio assegnate al Molise che, ha detto, “pur essendo più numerose delle 3 annuali come sostengono i dati forniti dai 5 stelle, sono comunque poche. Dobbiamo ottenerne di più e in una logica di rete, che oltre a coinvolgere l’Unimol coinvolga anche altre università come L’Aquila, Napoli, Roma”.

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