Il suo cuore si è fermato dopo il ricovero nel reparto di Rianimazione dell’ospedale Cardarelli. Sei giorni fa il terribile schianto nel quale aveva già riportato ferite gravissime. Oggi – 6 marzo – il centauro 44enne è morto.
Troppo violento l’impatto contro la Fiat Panda che viaggiava sulla corsia sbagliata. L’incidente lo scorso 28 febbraio, intorno alle 15, in una delle gallerie della Trignina, all’altezza del bivio per Pescolanciano. Le condizioni del centauro sono apparse subito critiche agli occhi dei soccorritori del 118 che trasportarono subito il 44enne al Veneziale di Isernia. Poi il trasferimento nel noscomio di contrada Tappino.
L’anziano alla guida della vettura probabilmente non si è accorto della moto e l’ha travolta, come emerso dalle prime ricostruzioni della Polizia stradale giunta sul luogo dell’incidente. E ora la posizione dell’uomo, un 60enne della provincia di Isernia, si è aggravata: è accusato di omicidio stradale. Gli agenti della Stradale di Isernia stanno continuando a raccogliere gli elementi utili alle indagini, a capire perchè l’automobilista abbia invaso la corsia sbagliata e non si è accorto della moto che sopraggiungeva.
I primi riscontri già ci sono: l’anziano non guidava sotto l’effetto di droghe o alcol.
La notizia della morte del centauro ha fatto subito il giro della città dove lui, originario di Trivento, viveva con la sua famiglia. Un uomo sorridente, appassionato delle due ruote come dimostrano le foto che aveva pubblicato sulla sua pagina Facebook. Sconcerto e sgomento tra chi lo conosceva e gli voleva bene e che in questi giorni di attesa ha sperato e pregato affinchè si salvasse.
La sua famiglia è distrutta: Antonio Sammarone, che aveva compiuto 44 anni lo scorso 25 febbraio, era sposato e aveva un bimbo. Il secondo figlio, che nascerà fra poco, non conoscerà nemmeno il padre.
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