Un filmato sconcertante

Rapina choc all’Md tra l’indifferenza della gente: Campobasso come Detroit

Anche il sostituto procuratore Elisa Sabusco ha chiesto e ottenuto dal gip Teresina Pepe l'ordinanza di custodia cautelare in carcere a carico del 31enne. Sconcerta l'indifferenza degli avventori del supermercato durante l'esecuzione del delitto

Torniamo a parlare della rapina all’Md. Del giovane di 31 anni arrestato dalla squadra mobile un’ora dopo i fatti ma soprattutto dell’indifferenza della gente.

Chi guarda il video allegato, estrapolato dalla Mobile dall’impianto di sorveglianza, osserverà scene impietose che riprendono i clienti mentre continuano a fare la spesa, senza preoccuparsi del rapinatore che sta assaltando il supermercato e che, con il coltello poi sequestrato, rischia finanche di ferire la cassiera.

E’ successo giovedì scorso al supermercato Md di via Puglia a Campobasso. Il 31enne, poi braccato e arrestato dalla squadra mobile, e sul quale ora pende anche una richiesta di carcerazione richiesta dal sostituto Elisa Sabusco e accolta dal gip Teresina Pepe, entra nell’esercizio commerciale, con un corpo a corpo e armato di lama (usata anche per l’hascisc), minaccia la cassiera di consegnargli tutto l’incasso. Si osserva quindi gente che, incurante di quanto sta accadendo, fugge. Anche senza pagare ma preoccupata di infilare la spesa nei sacchetti. Altre persone titubanti che si tirano indietro (forse) e che sembrano incuranti di quanto sta succedendo sotto i loro occhi. Nessuno  però afferra un cellulare, nessuno si preoccupa di chiamare le forze dell’ordine. Avviene tutto dopo.

Se non si sapesse che il filmato è stato girato a Campobasso sembrerebbe uno dei documentari girati a Detroit: prima città degli Usa per tasso di criminalità. dove queste scene sono quasi all’ordine del giorno. Invece è un capoluogo di regione, con poco più di 50mila abitanti e un’indifferenza da metropoli.

Chi continua a fare la spesa quasi incurante rispetto a quanto sta accadendo, chi fugge senza pagare, chi non sembra preoccuparsi di quello che potrebbe capitare alla cassiera  né si cimenta a trovare una via di fuga per chiedere aiuto. Tutto quello che è accaduto poi, è cronaca conosciuta. Ma nel frattempo, invece,  l’indifferenza totale. Che va denunciata alla pari dell’arresto e della megalomania patologica del giovane che si ventata del colpo “da adrenalina”. Chissà se l’epilogo della vicenda sarebbe stato con qualcuno alla cassa pronto ad intervenire per fermare quell’emorragia di legalità. Chissà come sarebbero andate le cose in quel caso. Sia per lui che per gli “indifferenti” di turno.

L’uomo è stato arrestato qualche ora dopo. Addosso aveva la refurtiva, in casa invece aveva tutto l’abbigliamento usato per la rapina: giubba, maschera e coltello.

Una quasi flagranza che ha indotto il sostituto procuratore a chiedere l’ordinanza di custodia in carcere accolta dal gip. Sulle sue spalle anche l’ammissione resa in un messaggio vocale inviato via WhatsApp ad un amico in cui euforico, esaltato, sovraeccitato dice di aver appena commesso una rapina come fosse stato “una giocata. Peggio di una botta di cocaina. Dieci secondi e ho svuotato la cassa”. Grazie anche all’indifferenza di chi era presente.

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