L'assemblea dem e il voto di maggio

Prime frizioni nel ‘nuovo’ Pd di Facciolla. Ipotesi primarie per il sindaco: fuoco amico su Battista fotogallery

Prima assemblea regionale guidata dal neosegretario, che in vista delle prossime comunali (ri)lancia Battista e Sbrocca, su Campobasso e Termoli: “Nelle città importanti il partito deve ripartire dagli uscenti”. Ma Durante pone il 'veto': "Sarebbe un errore se il partito imponesse alcune persone a un gruppo più allargato".

Calato il sipario sulle primarie, il Partito democratico prova a tirare le somme e a ripartire. Il nuovo corso targato Facciolla comincia dall’assemblea regionale e dalle elezioni del nuovo presidente; ma, soprattutto, passa dal confronto su alcuni temi caldi, fissati con una certa imminenza sul calendario. A cominciare dalle prossime elezioni amministrative.

Una questione non semplice da affrontare, un campo caratterizzato da visioni contrastanti e non esattamente facili da conciliare. Da un lato, infatti, il neosegretario ha manifestato senza mezzi termini la volontà di puntare sugli uscenti, “cavalli di razza” come Battista e Sbrocca, rispettivamente per Campobasso e Termoli; dall’altro, invece, è Durante a spingere per nuove consultazioni primarie per eleggere il candidato sindaco.

“Il Partito democratico nelle città importanti deve ripartire dagli uscenti, da Antonio Battista e Sbrocca – ha detto Facciolla – perché non può fare diversamente. Questo però non significa che io sia insensibile alle valutazioni espresse da Durante, che reputo valide e opportune, così come il partito non sarà insensibile alle proposte dei comitati civici. Si dovrà dunque aprire un dibattito all’interno delle segreterie comunali per cercare un percorso diverso da quello fisiologico”.

Una panoramica, quella dell’ex primo cittadino San Martino in Pensilis, che non convince assolutamente Michele Durante: “Stimo Battista e Sbrocca – ha rimarcato nel corso del proprio intervento l’attuale presidente del Consiglio comunale di palazzo San Giorgio- ma credo che sarebbe un errore se il partito imponesse alcune persone a un gruppo più allargato. Personalmente non correrei, cioè, il rischio di rinunciare alle primarie mettendo insieme un’area molto più ampia”.

Parole che Durante pronuncia davanti ad Antonio Battista, presente – ma nelle seconde file – nel parterre dove si intravedono, tra gli altri, Roberto Ruta, Pierpaolo Nagni, il presidente della Provincia di Isernia Lorenzo Coia, Micaela Fanelli, Pietro Maio e Tonino D’Alete.

Un disaccordo che permea anche il fronte prettamente assembleare e, più nello specifico, il dibattito sulla candidatura – avanzata dallo stesso Facciolla- di D’Alete a presidente dell’assise dem. “Esprimo tutta la contrarietà possibile a alla candidatura di D’Alete – ha detto Durante – vorrei invece una scelta giovane e di cambiamento, nell’ottica di una mozione che abbiamo condiviso e rappresentato”.

Avrebbe preferito una figura diversa, diretta espressione della minoranza, anche Stefano Buono: “Chiediamo di cominciare sin da oggi a condividere ogni cosa e di affidare la presidenza alla minoranza”.

Desideri naufragati però dinanzi al pronunciamento dell’urna, che ha assegnato l’incarico proprio a D’Alete, eletto con 35 preferenze (24, invece, quelle a sostegno di Buono).

Dubbi e frizioni, dunque, continuano a serpeggiare sottotraccia; soprattutto in ottica “Comunali”. Un ambito delicato, cruciale, dalle dinamiche complesse. Perché il tempo stringe e occorre trovare in fretta la quadratura del cerchio.

Una delle prime “matasse” che Facciolla dovrà brogliare sarà infatti proprio quella delle amministrative.

“Ci affacciamo serenamente a questa nuova fase – ha spiegato il nuovo segretario – Cercheremo di fare per bene ogni cosa, con la massima unità possibile. Resto della convinzione che avremmo dovuto votare prima per eleggere il segretario, già a novembre, perché sapevo che questo ritardo non avrebbe fatto bene al partito, facendoci trovare a ridosso delle amministrative senza una struttura già pronta e organizzata”.

E sulla corsa delle primarie: “Grazie ai candidati, a Michele e Stefano, grazie a tutti coloro che ci hanno messo la faccia, così come e a tutti gli elettori. Abbiamo giocato tutti insieme una partita straordinariamente corretta. Ora, però, si apre la sfida più importante: il rilancio di un partito che sta ricominciando a correre”.

Deciso a costruire una nuova pagina del Pd anche Stefano Buono: “Le primarie hanno rappresentato una celebrazione di democrazia. Auguri a Vittorino, nella speranza di poter contribuire oltre al congresso a un Pd forte e autoritario. Porterò le stesse istanze del congresso nel partito: ripensare le politiche su sanità, lavorare a un rilancio infrastrutturale e maggiormente sul sociale e sull’ambiente. Credo si possa lavorare a una sintesi – ha continuato Buono- all’insegna dell’unità, ma tenendo a mente come l’unità non sia un valore a tutti i costi, perché è giusto che ognuno porti il proprio contributo, il proprio punto di vista, su cui confrontarsi insieme. Voglio un Pd in cui ci siano meno tattiche di corrente e più capacità di costruire mobilitazione vera e autentica”.

A sottolineare l’esigenza di una profonda condivisione Michele Durante: “Sono entrato nel Pd dalla porta principale e non ho alcuna intenzione di uscirne. Ringrazio tutti i candidati e tutti coloro che hanno partecipato a queste primarie, sostenendo la democrazia. Io credo che la mozione di Zingaretti abbia aiutato anche i numeri di questa regione, esprimendo un elemento ricorrente: una chiara proposta di rinnovamento.

Io sarò felicissimo, qui in assemblea, di avere un ruolo di contrappunto nel momento in cui ci saranno decisioni su cui discutere. Mi hanno accusato di essere stato contro il partito democratico – ha continuato – e questo è vero, perché sono stato in disaccordo con alcune politiche condotte sia a livello locale che nazionale. I temi su cui lavorare? Egualitarismo, autodeterminazione e ambiente: questi gli obiettivi su cui l’uno per l’altro dobbiamo essere attenti. La condivisione è la cosa più importante, perché è in grado di fare unità”.

In chiusura, l’intervento del nuovo presidente dell’assemblea regionale, Pardo D’Alete: “Anche quella di stasera è una fonte di democrazia. Ringrazio tutti, grazie a Vittorino Facciolla per avermi concesso, attraverso la candidatura, di offrire una mano al gruppo, alla squadra, alla maggioranza e alla minoranza di questo partito, affinché cresca. Se vogliamo un partito plurale – ha spiegato D’Alete – è giusto avere sensibilità e opinioni diverse. L’importante è la partecipazione, la condivisione: farò in modo che tutti possiamo lavorare insieme a un processo unitario di sintesi”.

commenta