Campobasso

Nuovo allarme inquinamento: livelli record di biossido d’azoto

Il capoluogo molisano figura tra le aree in cui sono stati sforati i limiti di un gas tossico responsabile di patologie a carico dell’apparato respiratorio

Che a Campobasso – in particolare alcune zone del centro – i livelli di inquinamento superassero i limiti consentiti dalla legge lo avevano già denunciato gli esperti dell’Arpa Molise. Sotto la lente era finita via Cavour, dove erano stati sforati i limiti di biossido di azoto a causa della sosta degli autobus sostitutivi dei treni che si fermano davanti alla stazione del capoluogo con i motori accesi.

A confermare che la qualità dell’aria in città sia peggiorata è ora la Commissione Europea. Campobasso infatti figura tra le aree in cui sono stati sforati i limiti di biossido di azoto, un inquinante provocato dal traffico veicolare.  Si tratta di un gas tossico irritante per le mucose e responsabile di specifiche patologie a carico dell’apparato respiratorio (bronchiti, allergie, irritazioni). Inoltre, se si deposita sul suolo provoca danni alle vegetazioni.

L’allarme lanciato dall’Europa conferma dunque quanto, nel capoluogo molisano, sia stato fatto ancora poco per favorire una mobilità più sostenibile.

Ma Campobasso è in buona compagnia. Lo sforamento dei limiti di No2 è stato accertato anche in città come Milano, Torino, Roma, Catania, Genova, nella pianura lombarda e sulla costa della Toscana.

Problemi sono stati accertati anche in materia di adeguamento dei sistemi fognari e di depurazione alle norme europee che risalgono al 1991 verificati in comuni e aree in Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Liguria, Lombardia, Marche, Piemonte, Puglia, Sardegna, Sicilia,Toscana, Umbria, Veneto.

Ecco perchè la Commissione europea ha deferito l’Italia alla Corte di giustizia Ue per la ripetuta violazione dei limiti annuali e orari di biossido di azoto (NO2) nell’aria delle città e per il mancato adeguamento alle norme Ue dei sistemi di trattamento delle acque di scarico in oltre 700 agglomerati e 30 aree sensibili dal punto di vista ambientale con più di 2mila abitanti.

commenta