Serie d

Il Campobasso manda in tilt la capolista. Festa sugli spalti ma tafferugli a fine gara

Sfida emozionante tra Lupi e Cesena, finisce 0-0 con gli ospiti che sbagliano un rigore nel primo tempo. Alla fine del match tafferugli tra i supporters.

Una curva nord così non si vedeva da tempo. Pubblico strepitoso, match avvincente, Lupo convincente.
Davanti a 2000 spettatori il Campobasso mette in crisi la capolista Cesena (reduce da una sconfitta), ospite oggi – 31 marzo – sul terreno di gioco del Selvapiana per un match che ricorda emozioni e sensazioni della serie B.
Nel 1987 l’ultima sfida tra le due formazioni. Impossibile perdersi la gara: gli spalti dello stadio sono strapieni. Suggestiva anche la coreografia allestita in curva Nord dal tifo organizzato.
Ore 15: fischio di inizio. Palloncini rossi e blu,  striscioni, coriandoli e fumogeni con i colori della squadra di casa, salutano l’ingresso in campo degli atleti per quello che si preannuncia un pomeriggio magico.
Entusiasmo alle stelle ma quando dalla tribuna arriva la voce che legge la formazione, lo stadio esplode in un applauso interminabile. E’ lui, Riccardo Cucchi,  storica firma del giornalismo sportivo italiano e colonna portante di “Tutto il calcio minuto per minuto”.  Lui è l’ospite d’onore nella giornata rossoblù, invitato nel capoluogo molisano per celebrare i 100 anni dalla fondazione del club.
La cronaca: il Cesena diventa pericoloso già dopo 4 giri di lancette quando Ricciardo colpisce di testa, la palla coglie la traversa. Munari raccoglie e segna ma l’arbitro annulla dopo la segnalazione dell’assistente che ha ravvisato la posizione di fuorigioco dell’attaccante romagnolo.
Il Lupo risponde con Giacobbe su punizione al 6′, il portiere si salva in corner. La capolista continua ad assediare l’area dei padroni di casa e intorno al decimo spreca due occasioni d’oro.
La difesa rossoblù sembra in affanno ma non si risparmia anche se la prima della classe mostra muscoli e qualità.
I lupi provano a spingere in contropiede e al 34′ Magri peccando di imprecisione manda all’aria un bel tiro dopo il suggerimento di Cogliati.
Campobasso ancora pericoloso al 43′:  scambio davanti al portiere ospite tra Musetti e Giacobbe, con quest’ultimo che non riesce a insaccare. Un minuto dopo, poco prima dell’intervallo, il Cesena conquista un rigore assegnato dal direttore di gara per un fallo di mano . Ma il tiro di Alessandro dal dischetto è fiacco. Il portiere rossoblù para.
Nel secondo tempo i ragazzi allenati da mister Bagatti sono più reattivi e provano ad affondare la capolista. Siamo al 7′ arriva l’occasionissima per i Lupi con Musetti, ma poco dopo Sposito salva la porta parando un colpo di testa di Ricciardo da distanza ravvicinata.
Non è finita: il titolare della porta rossoblù ripete l’impresa qualche minuto più tardi intervenendo questa volta su Alessandro.
Mancano 25 minuti alla fine del martch e il Cesena resta in dieci: Ricciardo tira un brutto colpo in faccia a Marchetti mentre il gioco è fermo. Cartellino rosso.
I locali cercano di sfruttare la superiorità numerica e al 66′ ecco un’altra buona occasione. Palla sui piedi di Magri che pecca di precisione. Bagatti si gioca anche la carta Alessandro che subentra a Cogliati e negli ultimi minuti del match i padroni di casa spingono il piede sull’acceleratore, la voglia di segnare è palpabile, la vittoria è agognata, ma pure la sfortuna ci mette del suo. E il risultato non cambia.
Sei minuti di recupero poi il triplice fischio che definisce la chiusura del match. Il Campobasso ha giocato e ha giocato una bella partita. Gli applausi sono tutti per la squadra. Meritati.
Unica sbavatura che si poteva evitare invece è quanto accade nel dopo-match: tafferugli tra il Cesena e un numero sparuto di tifosi del Campobasso. Urla razziste (“terroni”) da parte dei tifosi della squadra bianconera mentre vengono opportunamente fermati dietro i cancelli, immediata la risposta di alcuni tifosi rossoblù e quindi ecco gli incidenti. Volano mazze e pietre intervengono carabinieri e polizia che fermano alcuni supporters romagnoli nei confronti dei quali potrebbero scattare ora le misure previste in questi casi, come il Daspo.
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