Scuola e terzo settore insieme

Accoglienza, progetto “Redi” per integrazione migranti: “La diversità è un valore, e a noi serve gente contro lo spopolamento”

Il Cpia di Campobasso, l’associazione “Dalla parte degli ultimi”, l’agenzia Ares e la cooperativa sociale “La casa di Tom” in una partnership volta a costituire una rete collaborativa utile a strutturare nuovi percorsi di inclusione sociale, lavorativa e scolastica per gli stranieri presenti sul territorio molisano. 

Passare da una logica assistenzialistica a una prospettiva di inclusività, per un’accoglienza davvero capace di generare preziosa integrazioneÈ stato presentato questa mattina (18 marzo) nella sala del Parlamentino di via Genova, headquarter della Regione Molise, il “Progetto Redi”, finalizzato all’elaborazione di interventi specifici per l’inserimento sociale, lavorativo e scolastico degli stranieri. 

L’iniziativa – che prende appunto nome dall’acronimo di “Respect, Equality, Diversity, Inclusion” – mira al coinvolgimento di soggetti pubblici e privati territoriali per la costituzione di una vera e propria rete collaborativa.  Partner di programma, nell’evento patrocinato dalla Regione, il Cpia di Campobasso, l’associazione “Dalla parte degli ultimi”, l’agenzia “Ares” e la cooperativa sociale “La casa di Tom”. 

Alla conferenza di lancio ha partecipato anche il governatore del Molise, Donato Toma: “Le diversità rappresentano una risorsa in Europa, in Italia e nel mondo. Dovremmo capire che l’Europa è soprattutto unione di popoli e non solo degli Stati: solo così, sotto l’egida della solidarietà, potremo giungere a una crescita comune. E l’integrazione, in questo caso quella dei migranti, può essere realmente una ricchezza; anche perché noi abbiamo bisogno di crescere, di rafforzarci numericamente. L’obiettivo che ci poniamo con il ‘Redi’ – ha spiegato il presidente della Regione – è quello di realizzare azioni concrete per le persone straniere sul nostro territorio, passando a una forma inclusiva e di coinvolgimento delle stesse nei processi di integrazione. L’ho detto in campagna elettorale e lo ripeto oggi: una fase essenziale per portare a termine le cose è la programmazione. E per programmare abbiamo bisogno di dati. Noi abbiamo già presentato il Def regionale, un po’ in anticipo rispetto al Governo nazionale, e ci aspettiamo che le esigenze del nostro territorio vengano soddisfatte”.

Sulla stessa linea anche l’assessore Luigi Mazzuto: “Non si tratta solo di misure utili per contrastare lo spopolamento. Quando siamo dinanzi a persone straniere che vogliono vivere in Italia e nella nostra regione, lavorando, pagando le tasse e mandando a scuola i propri figli, dobbiamo e vogliamo accompagnarle nel processo di integrazione perché meritano tutta la nostra attenzione. Questo progetto è la testimonianza di questa volontà precisa”.

A illustrare modalità e dinamiche del progetto il dottor Michele Colavita, direttore del servizio programmazione della Regione: “Il decreto sicurezza ha modificato l’assetto gestionale del fenomeno sul territorio e ci offre dunque l’opportunità di programmare meglio gli interventi in modo che abbiano un carattere di sistema e non siano solo occasionali. Lavoriamo perciò ad attività più ampie, con migliori ricadute a livello locale. Questo progetto prevede quattro azioni diverse. Una è quella del Cpia di Campobasso, per integrare ciò che la scuola già fa quotidianamente per i ragazzi. Un’altra è opera della associazione “Dalla parte degli ultimi”, mentre le altre due saranno esplicate dalla cooperativa Ares, da tempo inserita anche nel solco dell’accoglienza, e da “La casa di Tom”, operante soprattutto nella zona dell’isernino. Abbiamo cercato di creare una rete di partenariato più ampia possibile e dunque rimarchiamo l’apertura  al terzo settore proprio per offrire una risposta capace di assolvere anche a una funzione di controllo e monitoraggio”.

La preside Adelaide Villa ha tratteggiato invece compiti e funzioni del Cpia nell’ambito dell’iniziativa. “La scuola ha un ruolo di primo piano e siamo contenti di essere coinvolti e aderire al progetto. Attraverso il nostro impegno vogliamo proporre una qualificazione del sistema educativo scolastico e una efficace lotta alla dispersione. Abbiamo 1500 studenti di nazionalità straniera che sono nelle scuole molisane: numeri significativi per un contesto territoriale come il nostro. La nostra azione, rivolta prevalentemente alla fascia di età che va dagli 11 ai 25 anni, prevede un percorso ipotizzato per 150 studenti con scarsa integrazione scolastica e in difficoltà con la lingua. Le attività proposte mirano dunque all’integrazione sociale e didattica, al miglioramento della lingua, come pure al recupero scolastico. Garantiremo laboratori di italiano, di speaking/working e cooperative learning su temi sociali; ma anche cineforum, servizi di mediazione linguistica per avvicinare anche le famiglie alla realtà scolastica, nonché la creazione di uno sportello informativo per la mobilità europea”.

L’associazione “Dalla parte degli ultimi” si occuperà invece della promozione dell’accesso ai servizi finalizzati all’integrazione socio-economica. “La nostra attività – ha spiegato Loredana Costa – si rivolge ai cittadini stranieri regolarmente presenti e ai richiedenti asilo, per un massimo di 190 unità. La platea dei beneficiari immigrati non manca, dunque. Tra i nostri obiettivi figurano la proposizione di reti multistakeholders per promuovere l’accesso ai servizi per migranti, l’accrescimento delle competenze e dell’efficacia degli operatori pubblici e privati, ma anche l’attivazione di laboratori di progettazione partecipata per trasferire l’innovazione dei modelli organizzativi nella pianificazione dei servizi”.

Spetterà invece ad Ares creare servizi di informazione dedicati ai migranti e alle comunità straniere. Più nello specifico, l’apporto dell’agenzia si focalizzerà particolarmente sulla promozione e sul consolidamento dei canali di comunicazione istituzionali, anche attraverso la realizzazione tecnica del portale (collegato al sito nazionale), con tanto di implementazioni social annesse: dalle pagine Facebook e Instagram, sino alla piattaforma YouTube. “Come ente di formazione professionale, da più di tre anni ci siano concentrati sull’orientamento e sulla formazione di migranti”, ha commentato il presidente Paola Pietrangelo.

Paolo Aristipini, de “La casa di Tom”, si è soffermato sul ruolo della  stessa cooperativa sociale in ambito ‘Redi’: “Il nostro lavoro è quello di promuovere la partecipazione attiva dei migranti alla vita economica, culturale e civile del territorio. Offriremo quindi un percorso formativo sulla mediazione culturale, anche attraverso sportelli informativi, sia su Campobasso che a Isernia, ma anche seminari sul ruolo dell’associazionismo. L’obiettivo è dunque quello di giungere alla creazione di associazioni o imprese di migranti, proprio grazie al supporto dello sportello di mediazione”.

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