Montenero di bisaccia

Si inventa una rapina per non pagare l’affitto del chiosco: kebabaro scoperto e denunciato

Aveva raccontato di aver subito una rapina il 24 gennaio scorso, per giunta a mano armata. Aveva chiamato il 112 e raccontato una versione ricca di particolari alle pattuglie di Montenero di Bisaccia, riferendo di come tre uomini, volto coperto da passamontagna e guanti aderenti, erano entrati nella attività che vende panini al kebab a Montenero di bisaccia, minacciandolo con una pistola e facendosi consegnare l’incasso di 180 euro. Aveva aggiunto che gli stessi lo avevano costretto a consegnare il portafogli, nel quale custodiva i 420 che il titolare dell’attività gli aveva lasciato per pagare il mese di affitto del locale.

 

Ma sono bastati pochi giorni di indagini, supportate dai filmati delle telecamere, per smascherarlo. Il giovane dipendente pakistano si è inventato tutto per trovarsi un alibi davanti al datore di lavoro, che gli aveva lasciato il denaro dell’affitto. Soldi che lui evidentemente ha deciso di intascare o ha utilizzato in un altro modo.

I carabinieri della Stazione locale hanno impiegato poco a ricostruire la vicenda e a capire che nessuno era entrato nel chiosco, tantomeno a volto coperto e armato. Il dubbio, già manifestato dai militari dell’arma davanti a una versione contraddittoria dei fatti, è stato rafforzato quando hanno verificato che il canone di locazione mensile non era stato onorato dal giovane pachistano, al quale il proprietario – rientrato nel suo paese di origine per un breve periodo – aveva lasciato 420 euro necessari per l’affitto.

Un controllo al registratore di cassa ha aumentato le perplessità sull’incasso del locale in un giovedì di fine gennaio, e il resto lo hanno fatto le videocamere di sorveglianza, sia pubbliche che private, dalle quali si vede con molta chiarezza l’ingresso del locale. In nessuna immagine si nota qualcuno entrare o uscire dal chiosco, ad eccezione della sedicente vittima e dei carabinieri che sono arrivati in seguito alla sua richiesta di aiuto.

Una simulazione improvvisata e grossolana la sua, anche perché nel presunto portafogli svuotato dai banditi conservava ancora una banconota da 5 euro e le carte di credito, a rendere ancora meno credibile l’intera faccenda. Diverse le ipotesi d’accusa a suo carico, dal procurato allarme all’autorità alla simulazione di reato per arrivare all’appropriazione indebita del denaro ricevuto per pagare l’affitto fino al furto della somma custodita nel registratore di cassa.

Di tutto questo dovrà rispondere all’autorità giudiziaria della Procura di Larino. Una risposta tempestiva quella dei Carabinieri di Montenero su un evento che aveva destato allarme sociale, seguito a quello del maggio scorso quando un gruppo di ragazzi con catene avevano compiuto un gesto analogo, che si era concluso però, in quel frangente, con un arresto in flagranza di reato.

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