L'Ospite

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Per l’eroe della Resistenza Guido Puchetti sarà chiesto il titolo di “Servo di Dio”

Con una grande partecipazione di pubblico, presso l’Auditorium “San Michele Arcangelo” di Selvazzano Dentro, in provincia di Padova, è stato presentato (giovedì 31 gennaio) il volume dell’avv. Marco Destro, frutto di un’accurata ricerca che ha richiesto circa tre anni di intenso lavoro, dal titolo “Guido Puchetti e Benedetto De Besi, giovani eroi della Resistenza padovana”, dato alle stampe dalla Sezione Terme Euganee dell’Associazione Nazionale Partigiani d’Italia e col patrocinio, tra gli altri, dell’Archivio Storico Diocesano di Termoli-Larino.

La figura dei due diciottenni Guido Puchetti (di origine larinese) e Benedetto De Besi, che a motivo della loro entusiastica adesione alla Resistenza contro il nazifascismo, sacrificarono la loro vita, è stata mirabilmente illustrata, oltre che dall’Autore: dal Partigiano Bruno Belluco; dalla nipote di Guido Puchetti, Simonetta Bonomi; dalla congiunta di Benedetto De Besi, Matilde De Besi; dal Generale Giorgio Trovarelli; dall’Insegnante del Liceo “Tito Livio” di Padova, Mariarosa Davi; dal Rettore dell’Istituto “Barbarigo” della stessa città veneta, Cesare Contarini.

In quest’ultime due scuole padovane studiavano i due giovanissimi eroi barbaramente massacrati, con colpi di mitraglia alle spalle mentre fuggivano, nel corso di un rastrellamento avvenuto nei pressi di Piacenza d’Adige, il 6 settembre del 1944.

“Con questa ricerca – ha, tra l’altro, affermato l’Autore Marco Destro – si apre una grande riflessione sugli insegnamenti che trasmettiamo ai giovani d’oggi. Noi adulti stiamo diffondendo i valori dell’umanità, della concordia, della pace, della fratellanza reciproca o stiamo fomentando divisioni, odio ed ignoranza? Tutti gli uomini liberi e giusti – ha proseguito Marco Destro – che vivono in questo mondo contemporaneo devono trarre spunto dalla testimonianza di Guido e Benedetto, i quali hanno affrontato a viso aperto le difficoltà del loro tempo e si sono impegnati senza paura e senza titubanza per la costruzione di un mondo migliore. Il loro insegnamento – ha continuato l’Autore – consiste nell’averci trasmesso i valori della libertà, della democrazia, dell’attenzione per il prossimo, della rinuncia all’odio, valori che non devono mai venire meno e che sono il baluardo della nostra civiltà europea. Oggi, – ha concluso Marco Destro – nella generale crisi dell’etica pubblica e privata, c’è la necessità impellente che le famiglie, le scuole e le istituzioni divulghino con fermezza questi valori. Tante scuole e molti insegnanti sono impegnati con tutte le loro forze in questo ed a loro va la mia più grande riconoscenza”.

L’Autore del volume, anche sua qualità di esperto di diritto ecclesiastico e canonico, ha annunciato che promuoverà un procedimento religioso allo scopo di ottenere il riconoscimento diocesano del titolo di “Servo di Dio” per Guido Puchetti e Benedetto De Besi. Tale qualifica, ha spiegato l’Avv. Marco Destro, è conseguibile da quanti si sono contraddistinti, con fama di santità, per eroicità delle virtù, martirio ed offerta della vita. Si tratta, in sostanza, di uno status prodromico all’avvio del procedimento di beatificazione. Dalle testimonianze e dai documenti raccolti dall’Autore, è emerso con chiarezza il rapporto di fede e di vita cristiana legato ai due giovanissimi eroi Guido e Benedetto “amici nella vita, nella preghiera e nella carità”.

Oltre ai tanti episodi inseriti nel volume, Marco Destro ha rammentato uno stralcio particolarmente significativo, riguardante proprio le ore immediatamente precedenti al 6 settembre 1944, giorno del loro martirio. Sembra certo che Guido e Benedetto abbiano trascorso i due giorni precedenti (4 e 5 settembre), chiusi nella loro stanza, raccolti in preghiera. “Nelle tasche di Benedetto – c’informa l’Autore – fu rinvenuto un libricino di preghiere molto consunto, all’interno del quale erano presenti tre immaginette raffiguranti l’Immacolata Concezione riportanti sul retro la preghiera del soldato. Il libretto, visto il suo logorio, sarebbe stato aperto molto spesso e in particolare nella pagina recante le istruzioni da compiere per un perfetto atto eroico”.

Guido e Benedetto, Medaglie d’argento, alla memoria, al valor militare, furono i primi partigiani in provincia di Padova a morire per la libertà ed un mondo più giusto. Per questo, come ha ricordato Marco Destro, il loro sacrificio è oltremodo testimonianza della vita cristiana, perché non hanno avuto paura di affrontare la vita nella sua autenticità e nelle sue difficoltà.

In occasione dell’intitolazione a Guido Puchetti (figlio del larinese Alberto, Generale dell’Esercito) di una delle più importanti piazze di Selvazzano Dentro, avvenuta il 28 marzo del 2009, il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, con un messaggio ebbe a sottolineare che si trattò di “un doveroso omaggio ad un giovane liceale padovano, combattente della Resistenza, ucciso ad appena diciotto anni il 6 settembre 1944 dalle formazioni nazifasciste” ed espresse il suo apprezzamento per l’iniziativa necessaria per “conservare la memoria di chi cadde per la libertà e la democrazia”.

 

Giuseppe Mammarella – Responsabile dell’Archivio Storico Diocesano di Termoli-Larino e della Biblioteca

 

 

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