Tutti contro tutti

LiberaTermoli attacca il ‘cerchio magico di Sbrocca’: “Avete svenduto Termoli, noi l’alternativa”

Gli esponenti della minoranza del gruppo consiliare LiberaTermoli, Daniele Paradisi e Paolo Marinucci, interrogano il sindaco sulle privatizzazioni degli ultimi 5 anni e tracciano un bilancio delle carenza che "il cerchio magico di Sbrocca" ha lasciato dietro di sé.

La politica scalda i motori in vista delle prossime elezioni che rinnoveranno l’intera istituzione consiliare della cittadina termolese. Mentre qualcuno sogghigna ed altri creano liste civiche, sperando di concorrere all’ambita poltrona di primo cittadino, la minoranza uscente evidenzia le ‘pecche’ di cui questa Giunta si sarebbe macchiata nei 5 anni di governo della città.

Un quadro delle azioni amministrative che la maggioranza “cieca e sorda”, guidata dal sindaco Angelo Sbrocca, ha maturato negli ultimi cinque anni di legislazione. Così gli esponenti della minoranza di LiberaTermoli Daniele Paradisi e Paolo Marinucci hanno tracciato il bilancio quinquennale nel corso della conferenza stampa di questa mattina, martedì 19 febbraio, nella sala della minoranza del Comune di Termoli, strizzando l’occhio alla possibilità di mettersi in gioco alle prossime elezioni di fine maggio per dire basta al “cerchio magico di Sbrocca”.

Sul tavolo dell’accusa sono finite la privatizzazione definita “selvaggia” della città, un “fil rouge che abbiamo sempre seguito”, come specifica lo stesso Paradisi, e le scelte intraprese da Sbrocca e compagni “senza tener conto del parere dei cittadini o dell’intero consiglio, minoranza inclusa”, aggiunge l’esponente di LiberaTermoli. È sul primo argomento che si concentra maggiormente l’attenzione dei consiglieri di minoranza, che accusano il primo cittadino di aver “affidato l’intero patrimonio pubblico ai privati che il più delle volte si sono dimostrati inaffidabili”, continua ancora Paradisi.

Un filo conduttore che l’amministrazione avrebbe seguito per tutta la legislazione, a cominciare dalla “svendita delle scuole medie Schweitzer e dell’istituto nautico, passando per la privatizzazione del Borgo Antico con un project financing di 30 anni, privando i cittadini – afferma Paradisi – del luogo pubblico più caratterizzante della città”.

Sulla traiettoria del j’accuse finiscono anche il cimitero, le mense scolastiche affidate con contratto quasi ventennale alla CirFood, la pubblica illuminazione, la riscossione dei tributi locali e degli accertamenti, le reti idriche e i depuratori, il MacTe e le opere d’arte, il Parco Comunale e le aree verdi, la nettezza urbana, l’edilizia e il patrimonio pubblico.

Un lungo elenco di opere privatizzate che fa sorgere, quasi spontanea, una domanda che Paradisi rivolge al primo cittadino: “Qual è il ruolo di un Comune che si è liberato di tutti i suoi asset? Fa solo l’organo di controllo e parecchie volte non lo fa nemmeno, visto che non vigila sull’esatta esecuzione degli appalti”.

Soldi e personale dati ai privati che riempiono il sacchetto delle carenze di un pubblico che, a detta di Paradisi e Marinucci, ha agito per “permettere a dei privati di entrare in campi che prima gli sarebbero stati preclusi”. Nell’occhio critico del gruppo LiberaTermoli finiscono anche gli appalti, prorogati di volta in volta dopo la naturale scadenza: dal trasporto di Larivera che “usa mezzi vecchi che cadono a pezzi, lasciati accesi in attesa dei passeggeri altrimenti rischiano di non riaccendersi”, fino al PalAirino che “seppur la società abbia le sue responsabilità, si tratta pur sempre di una struttura comunale” e ai soldi dati alle famiglie disagiate “che sono andati a decrescere man mano”.

A questo si aggiungono anche la “carenza delle convenzioni così come per i campi da tennis e la piscina”, le parole di Marinucci – e “la mancata nomina della consulta dello sport e del turismo, quella del referendum è stata attivata dopo 2 anni e mezzo. Eppure lo stesso Di Brino, dopo aver inchiodato lui e Giusy Vergallo, ha provveduto a nominarle. Alla faccia dell’amministrazione del cambiamento”.

Il tutto – sempre secondo LiberaTermoli – a discapito dei cittadini e delle attività che, dalla chiusura di Corso Nazionale fino a quella di Umberto I, hanno abbassato le saracinesche per sempre o hanno preferito trasferirsi altrove: “I commercianti stanno morendo come le mosche dopo che si spruzza il ddt”, ha ironizzato Paradisi che ha evidenziato come l’amministrazione non abbia interloquito con i negozianti per capire il loro punto di vista, né abbia provveduto a fare delle ‘prove’ prima di provvedere alla chiusura definitiva per comprendere gli effetti che avrebbe causato sulle attività e sui residenti.

“Quando fai scelte che cambiano il volto della città – ha commentato Marinucci – devi parlare con le persone. Questa è democrazia. Quest’amministrazione, al contrario, ha lavorato solo sul tunnel, non hanno nemmeno più chiuso il secondo Corso in estate, salvo nelle feste patronali e a Ferragosto, come avveniva negli anni passati. Pensavano che chiudere Corso Umberto I portasse davvero 13mila persone in città? Se fate un giro lì è tutto vuoto”.

A margine della conferenza Paradisi ha parlato delle prossime mosse di LiberaTermoli, esprimendo la volontà del gruppo di concorrere alle amministrative di maggio: “Ci sono delle trattative in corso, con tavoli che partono da Roma – ha concluso Paradisi -. Per vedere se ci sono i margini per uno schieramento alternativo al sistema”. E sulla campagna elettorale aggiunge: “Si chiuderà la sera prima delle elezioni, mai come questa volta”.

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