Bufera sull'esterno mazzuto

Le Amministrative mandano in tilt la Lega. Le consigliere processano l’assessore: “Fa solo guai”

Dopo lo strappo tra Mazzuto e Aida Romagnuolo, ora anche Filomena Calenda insorge. Guida la rivolta contro il coordinatore regionale del Carroccio: "Stai gestendo il partito come un'associazione segreta, senza avere rispetto per gli attivisti e per due rappresentanti delle istituzioni elette dal popolo". Una 'bomba' che rischia di fare esplodere il primo partito a livello nazionale a poche settimane dalla presentazione delle liste per le Amministrative di maggio.

Galeotta una riunione in un paese della provincia di Isernia per organizzare lista e candidature in vista delle Amministrative di maggio. Assenti (o sarebbe meglio dire non invitate) le due consigliere regionali Filomena Calenda e Aida Romagnuolo. Al tavolo solo Luigi Mazzuto, coordinatore regionale della Lega in Molise e assessore (esterno) al Lavoro nella giunta targata Donato Toma. Un incarico che l’ex presidente della provincia di Isernia ricopre dopo il rifiuto di Aida Romagnuolo e complice la necessità di assegnare un posto nel governo ad uno degli alleati più forti della coalizione di centrodestra.

Qualcuno avverte della riunione la Calenda che proprio in quel Comune ha numerosi elettori. Apriti cielo. La consigliera regionale, che già aveva manifestato il proprio dissenso verso Mazzuto e aveva minacciato di lasciare la Lega, perde le staffe. Prende lo smartphone e con un post su Facebook spara a zero contro Mazzuto: “Devi lasciare il posto che non ti spetta , hai avuto la fiducia di Matteo Salvini ma in Molise stai facendo solo guai. Le associazioni segrete ti fanno un baffo, mi spiace averlo capito solo ora! Fatti eleggere dal popolo”.

post Calenda

Il post – e non poteva che essere così – è una bomba: ha l’effetto di rompere il silenzio e avviare il ‘processo’ contro Mazzuto. In tanti condividono il pensiero e il malessere della consigliera. C’è chi, ad esempio, sostiene che “Mazzuto ha rovinato la provincia di Isernia per cinque anni e deve andare a casa”, oppure “Mazzuto rifiuta di candidarsi perchè prenderebbe zero voti”, per altri “pensa solo alla sua poltrona” e lo accusano di “clientelismo” e di utilizzare le “vecchie logiche politiche“.

Per questo, qualcuno chiede di convocare una riunione con gli organi territoriali della Lega per chiarire la situazione.

Consiglio regionale Molise

La Calenda rincara poi la dose quando il consigliere al Comune di Campobasso Alberto Tramontano prova a fare da pompiere: “Più volte ti ho pregato di far capire al coordinatore di comportarsi dignitosamente. Il mio post lede l’ immagine di chi non è stato eletto dal popolo, di chi ha scippato il posto ad una delle due donne elette dando la possibilità ad una eventuale entrata del primo dei non eletti. Ho difeso l’ assessore quando era indifendibile, adesso basta”. Ultima frecciata velenosa: “Qui stanno saltando cani e porci su una Ferrari che se non si sa guidare non andrà lontano”.

Il problema è l’organizzazione delle liste alle Amministrative: “Mazzuto continua a organizzare riunioni senza considerare che ci sono due consigliere elette, nonchè dirigenti regionali, che dovrebbero essere messe quanto meno al corrente di quello che avviene”, esplicita la Calenda a Primonumero. La consigliera rivendica “il rispetto di chi per primo ha creduto nel progetto della Lega, nei confronti degli attivisti e di due rappresentanti delle istituzioni elette dal popolo” e “sono pronta a dirgliele in faccia queste cose”.

Veleni, accuse, polemiche. Un chiarimento che forse non avverrà mai. “Lui deve capire che c’è una squadra, che non può gestire tutto da solo“, insiste la vulcanica presidente della Quarta commissione.

Intanto il redde rationem esplode a poche settimane da un voto che potrebbe consacrare la Lega pure in Molise e che invece rischia di far esplodere nel giro di pochi mesi il primo partito a livello nazionale.

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