La riqualificazione del centro di termoli

No Tunnel contro tutti, accuse anche a centrodestra e Toma. Ma il progetto è vicino al traguardo: cantiere in primavera

Gli oppositori al progetto tornano alla carica: “Il centrodestra fa il doppio gioco, Di Brino e Marone prima sostenevano il referendum. Il centrosinistra invece è attore principale dello scempio”. Intanto si attende l'esito della procedura di validazione dell'opera e l'udienza di merito al Tar il prossimo 20 marzo. Ma salvo sorprese i lavori potrebbero partire prima delle elezioni amministrative del 26 maggio prossimo.

Il progetto comunemente conosciuto come Tunnel  potrebbe vedere l’apertura del cantiere prima delle elezioni comunali che si dovrebbero tenere il 26 maggio prossimo. Non ci sono certezze, ma gli ostacoli da superare sono molti meno di quelli già superati. Pur tuttavia qualche dubbio rimane, a cominciare dalla procedura di validazione ancora in corso, dalla concessione del finanziamento regionale, fino all’udienza di merito al Tar sul ricorso dei No Tunnel.

I quali stamane 26 febbraio sono tornati alla carica, dopo qualche mese di silenzio. In una conferenza stampa nell’atrio del Comune, il Comitato e coordinamento No Tunnel ha tuonato non solo contro l’amministrazione Sbrocca, ma anche contro il centrodestra, sia termolese che regionale, parlando di “gravità della posizione politica assunta dalla Regione, che nelle parole inequivocabili del Presidente Toma si dichiarava contraria all’opera in mancanza di una consultazione cittadina, ma nei fatti non ha intrapreso alcuna seria iniziativa per fermare l’illegittima approvazione della variante di Piano Regolatore”.

Il presidente del comitato, il professor Nino Barone, ha stigmatizzato in particolare il fatto che “la Regione abbia richiesto tramite l’Avvocatura dello Stato il rigetto del ricorso dei Comitati. In questa maniera l’attuale Amministrazione Regionale si pone in perfetta continuità con quella precedente”.
Sotto attacco anche il governatore. “Il Presidente Toma si mostri coerente con queste affermazioni e la contrarietà al “buco” la dimostri innanzitutto in occasione dell’udienza decisiva del Tar del 20 marzo prossimo, altrimenti la conclusione non potrà essere che una sola: sul progetto Tunnel, Toma uguale Di Laura Frattura”.

E ancora: “Con quale faccia si potranno presentare i candidati termolesi sotto i simboli di un Centro-destra che si sarà reso corresponsabile della realizzazione del Tunnel e del grande scempio di piazza Sant’Antonio e Pozzo Dolce?”
Per Luigi Vitulli “se il centrosinistra è l’attore principale di questa sporchissima storia, il centrodestra fa il doppio gioco, solo propaganda. Marone e Di Brino avevano i loro rappresentati nel comitato referendario che presentò la prima richiesta di referendum. Adesso cosa dicono?”

Aldo Camporeale invece ha puntato l’attenzione sul finanziamento da 5 milioni di euro. “L’altra grande questione sul tappeto che chiama direttamente in causa la Regione è quella dell’erogazione dei 5 milioni di euro. Come rilevato dallo stesso architetto Giarrusso, il progetto risulta comunque modificato e ha raggiunto un importo diverso da quello previsto nell’accordo quadro viabilità”.

No Tunnel Termoli

Da qui la richiesta che il “finanziamento venga rimodulato. Non possiamo fare altro che chiedere ufficialmente alla Regione Molise ed al Comune di Termoli la riprogrammazione del finanziamento dei 5 milioni in questione, con diverso impiego“. Quale? Per i No Tunnel “ci sono tante strade che hanno bisogno di messa in sicurezza e manutenzione straordinaria”.

Ma a che punto è invece l’iter di approvazione dell’opera da 19,9 milioni di euro che prevede la realizzazione del passante fra porto e lungomare nord, un parcheggio sotterraneo in piazza Sant’Antonio, un teatro vista mare, appartamenti e negozi su Pozzo Dolce e diverse altre opere?

L’intero progetto è oggi nelle mani della società di Scafati, provincia di Salerno, ‘Cavallaro&Mortoro Srl’. Da ente terzo, lo studio salernitano dovrà analizzare ogni aspetto dell’opera e valutarne la fattibilità tecnica, nonché economica. Le strade sono due: o la ‘Cavallaro&Mortoro’ dice che il progetto va bene così, oppure fornisce delle prescrizioni da osservare per delle modifiche.

Non essendoci un termine perentorio per dare delle risposte, il responso potrebbe arrivare a giorni o potrebbe volerci più tempo, ma considerando che l’affidamento dell’incarico è avvenuto da circa due mesi, dovremmo quasi esserci.

Dopo la validazione sarà la volta della stipula del contratto fra Comune e ditta De Francesco Costruzioni, operazione che non dovrebbe richiedere più di qualche giorno, essendo già stati realizzati quasi tutti gli atti da allegare.

A quel punto la Regione dovrebbe concedere il finanziamento pubblico da 5 milioni di euro. Dovrebbe – il condizionale è d’obbligo –  perchè qualche frizione c’è stata nei mesi scorsi fra la struttura comunale e l’architetto Giarrusso della Regione. Però negare quei fondi vorrebbe dire esporre l’ente guidato da Donato Toma a pericolose richieste di risarcimento da parte dell’azienda che si è aggiudicata l’opera.

Infine non va dimenticata l’udienza di merito al Tar, prevista per il 20 marzo prossimo, dopo che nel dicembre scorso i giudici amministrativi avevano negato la sospensiva ai ricorrenti e l’iter è andato avanti. La sentenza potrebbe arrivare a iter concluso o in dirittura d’arrivo e chiaramente un accoglimento del ricorso presentato dai No Tunnel bloccherebbe tutto.

In caso contrario è probabile che il cantiere venga allestito  a primavera:  i lavori potrebbero partire proprio alla vigilia delle elezioni comunali 2019.

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