È un post che sta scatenando la polemica proprio in queste ore, sulla piazza virtuale di Facebook, quello scritto da Vincenzo Sabella, consigliere comunale termolese di maggioranza, che ha fotografato e commentato un gruppo di persone di religione musulmana in preghiera vicino la stazione esternando sgomento e soprattutto annunciando che avrebbe segnalato l’episodio alle forze dell’ordine.
Una preghiera – va detto subito – del tutto normale, lecita e non solo non punibile ai sensi di alcuna legge, ma tutelata dalla nostra carta Costituzionale. Eppure per il consigliere Sabella costituisce un “fatto grave”.
Questo il suo post: “Ma dove siamo arrivati! Ore 13:30 di oggi 01.02.2019 nella centralissima Piazza Garibaldi a Termoli, fronte stazione, tra Corso Umberto e via Dante, a 50 metri da Piazza Monumento e a 30 metri dalla scuola Principe di Piemonte, uno predicava e gli altri, scalzi, si alzavano e sedevano agli ordini del predicante. Io non lo so cosa facevano e quello che diceva il predicante, ma sto provvedendo a segnalare alle forze dell’ordine”.
Il commento rievoca certe considerazioni di stampo leghista che in questo periodo infarciscono i social, spesso in assenza di qualsiasi supporto giuridico. Fa effetto che dichiarazioni di stampo “salviniano”, tipiche di un partito non certo benevolo verso gli stranieri e spesso a prescindere da tutto, siano state postate da un rappresentante istituzionale, per giunta eletto in una coalizione di centrosinistra, quella del sindaco Angelo Sbrocca.
Vincenzo Sabella è stato eletto con i Popolari, gruppo che a Termoli da cinque anni sostiene una maggioranza formalmente di centrosinistra e guidata da un sindaco del Partito Democratico.
Il post, in ogni caso, ha acceso un dibattito nel quale Sabella si è visto sommerso da commenti molto critici. Esemplare quello di un utente che ha scritto: “Articolo 19 Costituzione Italiana. Tutti hanno diritto di professare liberamente la propria fede religiosa in qualsiasi forma, individuale o associata, di farne propaganda e di esercitarne in privato o in pubblico il culto, purché non si tratti di riti contrari al buon costume”.
Lui non ha né cancellato il post né ammorbidito i toni. Al contrario, ha rincarato la dose. “A me non sembra “buon costume”, bisogna verificare chi sono, se sono regolari o meno, pregiudicati o meno, e soprattutto cosa si dicono” ha scritto. Diversi quelli che lo hanno “ripreso”, accusandolo di aver scritto “banalità da bar dello sport” e di aver fatto affermazioni gravi e in violazione dei diritti costituzionali.
“Basta conoscere un po’ le altre culture per non scandalizzarsi. Magari pregassimo tutti un po’ di più e giudicassimo un po’ di meno” un esempio di risposta.
Un lettore gli suggerisce di dimettersi (“Forse converrebbe rispolverare l’art. 19 della Costituzione prima di mettere in mostra una ignoranza che è disdicevole soprattutto se viene da un uomo delle istituzioni che pertanto dovrebbe dimettersi immediatamente”) mentre il collega di maggioranza Antonio Giuditta replica così: “Se noi cristiani avessimo la loro stessa voglia di pregare, Termoli, il Molise , l’Italia,il mondo sarebbero migliori…”
E’ intervenuto anche il consigliere dei 5 Stelle Nick De Michele: “Beh Vincenzo stanno pregando.
Magari un marciapiede è ortodosso come luogo, ma pregando 5 volte al giorno, é loro abitudine farlo nel posto in cui si trovano. Non credo si debba esagerare, certo il fatto di non essere abituati a vedere pregare cosi è strano ma nelle città di tutto il mondo accade quotidianamente”.
Non mancano tuttavia anche post a sostegno di Sabella, in linea con quanto accade a livello nazionale ed è particolarmente evidente proprio su facebook, dove una buona fetta di italiani sembra pienamente convinta della propaganda che alimenta la paura del diverso e la discriminazione.
“Definitemi come vi pare, a me che lo facciano in centro a Termoli non piace. Non sono l’unico a pensarla così. Ma soprattutto in questi gruppi si possono annidare cellule pericolose. Controllerà la Questura”.
Intanto la domanda dietro l’accaduto ora è politica: che ne dirà il sindaco? Può una persona che scrive e sostiene di pensare queste cose essere considerato parte di un’Amministrazione di centrosinistra?
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