Inchiesta sulla sparatoria

Il rebus del colpo esploso tra portiera e finestrino. Le testimonianze: “Temuto il peggio”. I due scambiati per rapinatori faranno denuncia

I due petacciatesi scambiati per rapinatori che non si sono fermati all’alt intimato senza paletta, la cui auto è stata raggiunta da diversi proiettili fra cui uno esploso contro lo sportello lato passeggeri, faranno denuncia contro i due poliziotti del Commissariato di Vasto. In corso indagini che si avvarranno anche di esperti di balistica per ricostruire la traiettoria dei proiettili. I testimoni raccontano la paura di giovedì sera

Il dubbio principale dietro la sparatoria che si è consumata giovedì sera a Petacciato marina, in via Mediterraneo, ruota attorno all’ultimo proiettile esploso dall’arma della polizia, e precisamente dall’assistente capo coordinatore A.S., in servizio al commissariato di Vasto.

Il colpo avrebbe infatti raggiunto la portiera del passeggero, quasi all’incrocio con il vetro del finestrino che, per il contraccolpo, è andato in mille pezzi. “Ci siamo abbassati in preda al terrore” hanno raccontato i due quarantenni, che in quel momento si trovavano all’interno dell’Audi grigia scambiata per quella dei rapinatori che pochi minuti prima avevano messo a segno un colpo da professionisti, con tanto di armi e spranghe di ferro, nella gioielleria Sarni Oro del centro commerciale Insieme di San Salvo.

Quel colpo, sparato praticamente ad altezza uomo, costituisce la principale incognita di una vicenda ancora da ricostruire sulla quale è stata aperta, come da protocollo, un’inchiesta giudiziaria. I due agenti di polizia saranno ascoltati nelle prossime ore e forniranno la loro versione dei fatti. Secondo la ricostruzione iniziale, al vaglio della procura della Repubblica di Larino e degli inquirenti che in questo caso sono i carabinieri di Termoli e i colleghi di Petacciato, sembra che attorno alle 20 e 5 in via Mediterraneo siano stati esplosi quattro o cinque colpi di arma da fuoco – dei quali sono stati ritrovati i bossoli – dalla pistola di un poliziotto in borghese che aveva fermato, con il collega anche lui in borghese e seduto al posto di guida, l’Audi A4.

I proiettili hanno raggiunto uno pneumatico e anche la portiera, mandando completamente nel panico i due che hanno creduto a un tentativo di rapina o di aggressione perché i poliziotti non indossavano la divisa, erano su un’auto civetta, nello specifico una Fiat Punto verde, e non si sarebbero qualificati. Non avrebbero cioè tirato fuori la paletta nè sistemato sul tettuccio dell’auto il lampeggiante, entrambi in dotazione alla vettura e all’interno della stessa. Avrebbero invece sfoderato la pistola per intimare l’alt all’auto, che sopraggiungeva in direzione Montenero e che si è trovata improvvisamente davanti la Fiat della polizia impegnata in un inseguimento e sulle tracce dei malviventi.

Cosa sia accaduto in quella manciata di secondi – che non saranno mai dimenticati da nessuno dei quattro protagonisti dell’episodio – non si sa ancora con certezza ed è, comprensibilmente, motivo di indagine. I due petacciatesi, entrambi sui 40 anni o poco meno, loro malgrado scambiati per i banditi della rapina messo a segno poco prima a pochi chilometri di distanza, hanno riferito di aver fatto una marcia indietro per oltre 150 m perché convinti che davanti a loro non ci fossero agenti di polizia ma piuttosto malviventi con pessime intenzioni e un’arma puntata loro addosso.

 

Anche la loro versione, raccolta nei minuti immediatamente successivi al chiarimento dell’equivoco, sarà passata al vaglio e accertata. E intanto con il difensore Alberto Di Vito, che questa mattina li incontrerà nuovamente per fare il punto della situazione, stanno predisponendo una denuncia nei confronti dei poliziotti, A.S. di Vasto e a A.D.P. residente a Petacciato. È stato quest’ultimo a riconoscere in extremis uno dei due a bordo dell’Audi, dopo che entrambi erano stati fatti uscire e ammanettati.

Non ci sono al momento provvedimenti giudiziari mirati, ma un fascicolo d’inchiesta aperto, con un capo di imputazione relativo all’utilizzo delle armi e ai relativi dubbi di abuso delle stesse. Non si esclude che possa contribuire a sciogliere i dubbi una perizia balistica e la ricostruzione esatta della traiettoria dei colpi.

 

È un momento particolarmente delicato, visto che coinvolge le stesse forze dell’ordine, nonché un episodio che ha spaventato notevolmente i residenti della strada, i quali hanno raccontato di aver sentito nitidamente i colpi, di essersi affacciati alla finestra e aver notato le vetture, immaginando di conseguenza gli scenari più tremendi.

Intanto le ricerche dei quattro rapinatori entrati a volto coperto e armati nel centro commerciale – al punto da spaventare una donna incinta che ha avuto bisogno di cure mediche – proseguono. La caccia all’uomo non ha dato esito positivo, almeno fino a questo momento. I quattro sarebbero fuggiti a bordo di una vettura identica per colore e per modello a quella dei due sfortunati cittadini di Petacciato.

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