Calenda e romagnuolo fuori

Dopo il “processo” all’assessore esterno le consigliere ribelli espulse dalla Lega. “Ora si balla la tarantella”

La decisione affidata a Panza per conto del "capitano" Salvini, al quale ora le due ex leghiste augurano ironicamente "buona vita". Filomena Calenda e Aida Romagnuolo, elette con la Lega in Consiglio regionale, sono ufficialmente fuori e promettono guerra. "Mazzuto, tu tornerai presto a casa e qualcuno inizierà a ballare la tarantella".

L’annuncio, per la verità atteso e già ufficializzato per metà, è arrivato ieri sera: “Le consigliere Romagnuolo e Calenda non fanno più parte della Lega”. Alessandro Panza, per conto della segreteria federale del partito, ha scandito quello che tutti, e prima di tutti loro due, immaginavano. Una decisione, quella presa dal segretario nazionale Salvini e affidata a Panza, che “è l’inevitabile conseguenza di quanto fatto e dichiarato dalle due consigliere negli ultimi giorni”.

Aida Romagnuolo e Filomena Calenda avevano chiesto le dimissioni dell’assessore regionale esterno Luigi Mazzuto, coordinatore regionale della Lega in Molise per presunta “inadeguatezza nel ruolo che ricopre”. Le due consigliere avevano messo in evidenza, alla vigilia del voto di sfiducia in aula, che “i problemi del Molise sono sotto gli occhi di tutti, ma non ci sembra che abbia portato un valore aggiunto nella soluzione delle problematiche”. Romagnuolo aveva poi aggiunto: “Non rivendichiamo posti in Giunta o altro, vogliamo solo sottolineare l’inadeguatezza dell’assessore Mazzuto che non ha dato risposte ai cittadini in difficoltà”.

L’assessore si è salvato dalla mozione di sfiducia portata in Consiglio da Pd, M5S e dalle sue ormai ex colleghe di partito Calenda e Romagnuolo, per le quali era stato immediatamente aperto il processo di ‘espulsione’ dalla Lega, rinforzato dalle dichiarazioni di Matteo Salvini che le aveva accusate di voler fare personalismi e polemiche sterili. Mazzuto, forte del sostegno del governatore Toma e della forza elettorale della Lega, aveva commentato così: “Stiamo vincendo ovunque, mi dispiace che ora stiamo dando questo segnale negativo”.

Ora si chiude un capitolo e se ne apre un altro, che lascia intravedere complicazioni serie per il Governatore, dal momento che le due “pasionarie” non promettono nulla di buono per la stabilità della maggioranza in Consiglio regionale.

“Comunico che io e la collega Calenda siamo state espulse dalla Lega senza appello, per il solo motivo di aver contestato il coordinatore regionale Mazzuto per “totale e accertata inadeguatezza” – scrive Aida Romagnuolo, sostenendo che è stata calpestata la forma più elementare di democrazia -. L’assessore esterno Mazzuto non è stato mai votato dal popolo molisano. Come assessore esterno, Mazzuto grava sulle tasche dei cittadini molisani per circa 150 mila euro all’anno. Ovvero 750 mila euro per l’intera legislatura. Ma così non sarà e presto dovrà andare a casa. Una spesa enorme inaccettabile per i tanti disoccupati molisani e un’offesa per i tanti giovani che lasciano il Molise per andare all’estero. Adesso in Consiglio Regionale del Molise qualcuno dovrà iniziare a ballare la tarantella, perché nulla sarà più come prima. Avanti tutta, viva i molisani, viva il Molise”.

Dopo il coordinamento regionale che si è tenuto a Isernia, Filomena Calenda afferma: “Stasera è venuta a mancare la democrazia e il potere del popolo, Alessandro Panza è venuto in Molise per comunicarci la nostra ‘annunciata’ espulsione dalla Lega. Mi dispiace per chi mi ha votato in un partito che non mi rappresenta più, dovevo capire, conoscendo il coordinatore, che sarebbe finita male. Luigi Mazzuto ha anteposto la propria poltrona agli interessi del Molise”.

Accuse dure, toni polemici, clima tesissimo.

“Io – conclude Calenda – continuerò a lavorare come ho sempre fatto, il Consiglio Regionale da oggi ha nel suo interno due donne con gli attributi che, per aver osato opporsi ad un sistema marcio, sono state espulse. Fiera di averlo fatto, a Mazzuto dico risolvi i problemi dei molisani che la poltrona traballerà e ti dovrai candidare insieme alla tua grande squadra. Buona vita Salvini!”

Lo scenario attuale all’interno della maggioranza di palazzo Vitale non è per niente facile per Donato Toma, complici anche le dichiarazioni da “fuoco amico” lanciate ieri da Michele Iorio. Per il Governatore si prospetta anche un problema di numeri in aula.

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