San martino in pensilis

Dopo 43 anni torna dal Venezuela e il paese fa festa per lei: Costantina e la ‘sorella di latte’

Adele e la sua ‘sorella adottiva’ si sono riviste dopo oltre 40 anni di lontananza. “Lei vive a Sucre e mi racconta di un Paese allo sbando ma non può andarsene dal Venezuela perché la sua famiglia è lì”

Dal Venezuela al Molise, ma solo per qualche giorno. Maria Costantina De Santis, 67 anni, è tornata nel paese natio di San Martino in Pensilis per riabbracciare parenti e amici che non vedeva da 43 anni. E il centro bassomolisano, i suoi parenti e gli amici che ha lasciato in Italia l’hanno accolta con tutti gli onori, a cominciare da Adele, la sua ‘sorella di latte’. Una storia che arriva da un passato quasi dimenticato.

“Costantina non sperava di rivedere il suo paese natio lasciato in tenera età con i suoi genitori e la sorellina gemella per raggiungere il Venezuela alla ricerca di un mondo migliore anche se ancora sconosciuto” commenta oggi Adele Marcasciano, 64 anni, originaria di San Martino ma da tempo residente a Termoli.

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È lei la ‘sorella di latte’ di un’emigrante che come tanti nostri corregionali oggi vive la situazione disperata di un Venezuela sull’orlo della guerra civile. Ma Costantina non è tornata in Molise per rimanere, bensì solo per rivedere il paese e quelle persone più care che non rivedeva dagli anni Settanta, quando per l’ultima volta era tornata in Molise.

“A settembre dell’anno scorso sua figlia è stata qui e ci ha detto che Costantina voleva tornare. Così abbiamo organizzato tutto” racconta Adele. Assieme a lontani parenti della donna, ha organizzato un pranzo a San Martino. La visita in Comune per l’iscrizione all’Aire (il registro dei molisani all’estero, ndr) è stata l’occasione per una foto col sindaco Massimo Caravatta.

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In questi giorni Costantina è ospite di Adele a Termoli. “Per me è una sorella. Quando lei è nata, nel 1951, sua mamma aveva poco latte dal seno, mentre mia madre aveva perso una figlia piccola. Così è stata mia madre ad allattarla. Poi sono nata io, nel 1954, e siamo cresciute insieme. Suo papà è emigrato una prima volta all’inizio degli anni Cinquanta. Poi sono andate anche la mamma, lei e sua sorella gemella. Dopo qualche anno sono rientrati in Italia, ma per mancanza di lavoro decisero nuovamente di partire. Sono stati prima a Caracas, poi si sono trasferiti a Sucre dove avevano un piccolo terreno. Lei ha lavorato prima nel negozio di alimentari di famiglia, poi come parrucchiera e adesso hanno una pizzeria”.

Ma avere un’attività in Venezuela non è come averla in Europa. “Non hanno nemmeno le materie prime, che scarseggiano. Non sanno davvero come fare ad andare avanti. Tornare a vivere qui? No, ha il marito e tre figli in Venezuela. Solo un’altra figlia ha deciso di andarsene e ora vive in Spagna”.

Tra pochi giorni sarà il momento di ripartire, ma Costantina e Adele si godono gli ultimi momenti insieme dopo essere state separate per 43 anni. “In questi anni ci siamo scritte e telefonate, poi con le nuove tecnologie siamo passate a Skype e Whatsapp”.

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Questi sono giorni di grandi emozioni. “Il tempo passa ma lei non dimentica mai le sue origini e da quando la situazione del Venezuela è diventata insostenibile, la nostalgia l’assale ogni giorno e sogna di tornare anche se per poco a baciare la sua terra” riferisce Adele.

“Il sogno è diventato realtà, ha rivisto i suoi parenti con una festa a sorpresa, le foto col sindaco, il paese forse un po’ cambiato, la casa dei nonni e tante piccole cose che riaffiorano nella sua mente.

Si è commossa e ha pianto lacrime di gioia e anche di dolore perché dovrà ripartire questa volta per un mondo incerto: è lì la sua vita, i suoi figli, i suoi nipoti, la sua casa ma porterà con se tanti bei ricordi che la scalderanno nei momenti di sconforto”.

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