Il rapporto pendolaria

Treni vecchi 18 anni, tariffe più care, investimenti scarsi: Legambiente ‘demolisce’ le ferrovie molisane

Il parco rotabile della nostra regione ha mediamente 18 anni, quasi tutti i treni in circolazione (il 74%) ha più di 15 anni: a rivelarlo l'indagine sul trasporto ferroviario

Ce lo aspettavamo da una indagine che lo scorso anno ha inserito la Campobasso-Roma tra le dieci tratte peggiori d’Italia. Anche quest’anno il rapporto ‘Pendolaria’ riserva brutte notizie per i viaggiatori del trasporto su ferro: il parco rotabile della nostra regione ha mediamente 18 anni, quasi tutti i treni in circolazione (il 74%) ha più di 15 anni. Inoltre il Molise è il fanalino di coda dal punto di vista degli investimenti: solo 9,2 milioni di euro. Cifra che si riferisce ai servizi offerti ai pendolari e per il materiale rotabile dei treni fra il 2008 e il 2017.

Gli investimenti più corposi in Lombardia (con oltre 1.137 milioni di euro per i servizi e circa 434 per il materiale rotabile, per un totale di circa 1.570 milioni di euro). Al secondo posto la Provincia di Bolzano con 683 milioni di euro, poi la Campania con 660 milioni (i finanziamenti sono ripresi in maniera consistente dal 2015), l’ Emilia-Romagna con circa 557 milioni di euro. Agli ultimi posti le Marche con 46 milioni, l’Abruzzo (oltre 40 milioni), la Valle d’Aosta (poco meno di 40 mln), l’Umbria (oltre 23 milioni) e infine il Molise.

Anche ‘Pendolaria’ insomma riflette la realtà del Paese: un’Italia divisa in due tra Nord e Sud.

“Il trasporto ferroviario – riferiscono da Legambiente – soffre della riduzione dei finanziamenti statali, con una diminuzione delle risorse nazionali stanziate tra il 2009 e il 2018 pari a -20,4%, (che potrebbe diventare del 26,2% se confermato un taglio ulteriore di 300 milioni) mentre i passeggeri crescevano del 6,8%. Per i trasporti su gomma e su ferro si è passati da una disponibilità di risorse di circa 6,2 miliardi di euro a 4,8 miliardi nel 2019. Per quest’anno le risorse si sono ridotte di 56 milioni di euro, ma Legambiente lancia un allarme perché si potrebbe aggiungere un ulteriore taglio di 300 milioni, per una clausola di salvaguardia nella legge di Bilancio che ha buone probabilità di scattare vista la situazione economica. A quel punto le risorse in meno sarebbero oltre il 6%, rispetto allo scorso anno, con la conseguenza di vedere meno treni nelle Regioni”.

“Sono troppe le Regioni in cui è stato ridotto il numero dei treni, sono diminuiti anche i pendolari che ne usufruiscono e sono stati costretti a usare i mezzi privati”, commenta Edoardo Zanchini, vice presidente di Legambiente. Anche se non c’è alcun esplicito riferimento, è una situazione che vivono in Molise anche i 4mila pendolari (dati di Legambiente) che utilizzano i treni su cui quasi ogni giorno si registrano ritardi e disagi perchè, ad esempio, il riscaldamento non funziona e si gela o, al contrario, perchè il convoglio è bollente e ma l’impianto per l’aria condizionata è rotto.

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