Casi di trichinosi

Malattia nella carne di cinghiali abbattuti in Molise: “Fate le analisi prima di consumarla”

Trichinosi nella carne dei cinghiali abbattuti in Molise. Lo rivelano gli Ambiti territoriali di caccia presenti in tre sezioni sul territorio regionale.

“Nei giorni scorsi, altri casi di Trichinosi sono stati riscontrati sui cinghiali abbattuti sul territorio molisano, dopo il primo caso rinvenuto sul territorio di Bagnoli del Trignoriferisce una nota degli Atc molisani.

“Questi casi non devono creare allarme, ma sicuramente generare consapevolezza nei cacciatori e nei consumatori di carne proveniente dai cinghiali, e comprendere l’importanza dei controlli e della prevenzione. Pertanto, è indispensabile che tutti i cinghiali abbattuti vengano sottoposti ad analisi, ponendo la massima attenzione, usando guanti monouso, nella fase di eviscerazione e prelievo dei campioni da analizzare”.

Da qui l’appello dei Presidenti degli Atc del Molise, che con l’inizio dell’attività venatoria hanno istituito il servizio gratuito di smaltimento pelli e esame trichinoscopico, ai cacciatori, residenti e non residenti sul territorio molisano, a “non consumare la carne dei cinghiali abbattuti se non si hanno i risultati delle analisi dei campioni di diaframma e di parte della lingua, correttamente prelevati dalle carcasse dei cinghiali abbattuti e inviati all’Istituto Zooprofilattico”.

Ma che rischi corre l’uomo? “Le larve di Trichinella vivono nei muscoli degli animali, in genere maiali, cinghiali, orsi, lupi, ratti e molti altri carnivori – spiegano i cacciatori -. L’unica modalità di contrazione dell’infezione è quella legata all’ingestione di carne cruda o poco cotta proveniente da un ospite infetto. I nematodi possono essere uccisi con la cottura completa della carne e, tipicamente, con il congelamento della carne.

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