L'incarico

Massimiliano Graziano nuovo segretario regionale del movimento giovanile Dc

Massimiliano Graziano di Montefalcone nel Sannio è stato nominato segretario regionale del movimento giovanile della Dc.

“L’incarico conferitomi dalla segreteria nazionale della Dc rappresenta un piccolo, ma grande allo stesso tempo, traguardo. Chi è appassionato di politica, e non quella a cui siamo abituati, può immaginare con libera cognizione l’immensa gratitudine che si prova quando qualcuno di vero e profondo valore riconosce le tue potenzialità – commenta Graziano -. Aver preso parte a questo nuovo progetto mi rende molto soddisfatto poiché potrò finalmente esprimere i miei ideali contribuendo, in modo concreto, alla diffusione di una nuova speranza, ovviamente mi riferisco a quella speranza politica di cui molti, soprattutto i giovani, oggi diffidano e schivano in modo dispotico. Il fatto di essere diventato rappresentante di un nuovo progetto politico, in una piccola realtà come il Molise, rivela che i buoni ideali non hanno limiti e non rammentano passato che non sia legittimo e degno. Noi giovani dobbiamo ricominciare ad avere fiducia nella politica, abbiamo bisogno che le buone maniere tornino a sovrastare quella politica corrotta che investe il nostro Paese”.

Laureato in lettere moderne, laureando alla specialistica in filologia, linguistica e tradizioni letterarie, Graziano spera di diventare quanto prima insegnante di lettere e storia, comparando al mestiere la sua passione per la politica che coltiva e pratica da quando aveva 16 anni. Nei suoi ideali di politica “adulta e seria”, come lui stesso la definisce, risiedono quelle che sono anche “le fondamenta della storica democrazia cristiana, così pongo al primo posto i giovani, le famiglie e le donne”. Una battaglia che hanno intrapreso già, e anche, le prime costituenti nel 1946, argomento questo della sua tesi di laurea in storia contemporanea dal titolo “il ruolo delle donne in politica nell’Italia repubblicana”, che condivido con fermezza volendo far risuonare nuovamente la voce di un dissidio, forse, non ancora portato a termine.

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