Campobasso

I ragazzi della 5ªC: ex alunni del Geometra si ritrovano da 41 anni. Storia di un’amicizia scritta sui banchi di scuola

Gli ex alunni della “storica” classe del 1974 si sono ritrovati per il quarantunesimo anno consecutivo per celebrare un legame speciale: ricordi, racconti e sorrisi in un appuntamento che ha saputo resistere alla “congiura” del tempo.

La campanella che suona, rimbombando nel cortile. Quelle scale salite a passo lento, quasi a voler ritardare l’entrata. La tensione per le interrogazioni, il “secchione” che non suggeriva mai. I sorrisi, le difficoltà e le lacrime, le gite, la delusione per quel compito andato male, per quell’amore non ricambiato. Fianco a fianco, insieme. Fino al diploma. E poi oltre.

Perché i ragazzi della 5ªC Geometra del “Pilla” non sono più ragazzi: qualche segno in più sul volto, più argento tra i capelli, tante storie in più da raccontare. Da quel 1973 continuano a narrarsele, ancora una volta: con gli occhi pieni di ricordi e il cuore colmo di gioia. Certo, c’è anche un velo di nostalgia per quel tempo sepolto dal tempo, eppur cosi vivo: ma è una sensazione dolce, che rende ancor più speciale la storia di un’amicizia autentica cominciata tra i banchi di scuola.

Per il quarantunesimo anno consecutivo, infatti, gli ex alunni hanno tenuto fede a quella promessa ormai quasi consacrata, divenuta appuntamento fisso: ritrovarsi ad un tavolo per brindare ai vecchi tempi, a un sentimento nobile e a un legame straordinariamente radicato.

La cena del “Geometryng” –  così com’è stata ribattezzata dagli stessi ideatori –  rappresenta una tappa imperdibile per tutti i componenti della storica 5ªC del 1974, un momento di condivisione e allegria, una reunion dal carattere quasi liturgico, che ha saputo perpetrarsi con successo viaggiando ormai speditamente verso l’ambita meta del mezzo secolo.

Attorno alla tavola imbandita, i commensali hanno ricordato le “gesta” compiute negli anni trascorsi tra le aule del “Pilla”, le schermaglie e gli scherzi ai professori “terribili”, le goliardate tra compagni, i successi e gli insuccessi scolastici, i “pagelloni” riportati a casa e le dinamiche di un quinquennio denso di emozioni: elementi di un lustro vissuto con un’empatia ormai rara, soprattutto per un’epoca come la nostra, troppo spesso capace di macinare nelle maglie del suo ingranaggio legami e affettività.

Più della longevità, a sorprendere di questo peculiare appuntamento è infatti il valore conferito ad un sentimento sincero, che ha saputo resistere brillantemente alla congiura del tempo: un’amicizia profonda, limpida, essenziale. Un’amicizia che si rinnova ogni giorno, non solo ogni anno.

 

 

 

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