Termoli

Frana ancora il costone: fango e detriti buttano giù i tralicci e minacciano le abitazioni di Rio Vivo

Frana una nuova ed abbondante porzione del costone di Rio Vivo. Questa mattina il fango ed i detriti hanno buttato giù i tralicci esterni all'abitazione di Antonio Mennello, minacciando seriamente il civico 272.

Rio Vivo e quel costone che fa sempre più paura. Se fosse un libro di certo si intitolerebbe così ma sfortunatamente, di fantasia, in questa storia c’è ben poco. Di reale c’è tutto: a cominciare da quell’abitazione al civico 272 di proprietà della famiglia Mennello che da diversi anni deve fare i conti con il terrore di svegliarsi e trovare la propria abitazione invasa da acqua, detriti e fango. Fino alla pala, sempre pronta per raccogliere la fanghiglia, posizionata nuovamente a ridosso dello stabile.

Sono proprio i residenti di quel civico che, domenica 27 gennaio, si sono svegliati trovandosi davanti l’ennesimo incubo: la collina ‘scivolata’ a ridosso della casa, quel fulcro che dovrebbe garantire la sicurezza a chiunque la popoli. Una situazione ormai al limite, della sopportazione e della sicurezza, per Antonio Mennello e per la sua famiglia che in quell’abitazione hanno trascorso la loro vita.

Frana Rio Vivo

Al posto dell’orto, curato maniacalmente, si è fatto spazio e largo il fango che, con una facilità estrema, ha impiegato pochissimi minuti per piegare i tralicci e buttar giù l’inferriata e la porta di legno messe a protezione delle finestre. La melma ha raggiunto gli infissi del primo piano, quello più esposto al pericolo, trascinando con sé pietre, acqua e ruderi.

Vani i tentativi, ideati nel passato, di costruire una palizzata con una rete, la creazione di un muretto di mattoni, il posizionamento di sacchi di sabbia per assorbire la pioggia e perfino le tegole in legno inchiodate all’esterno delle finestre: il torrente d’acqua e detriti è inarrestabile e ad ogni pioggia si anima di nuova forza.

Uno smottamento esteso che, in più occasioni, ha permesso alla terra di insinuarsi nell’abitazione a tre piani, ricoprendo non solo il pavimento, ma arrivando a riempire, per diversi metri in altezza, le stanze che su quel costone si affacciano, riaccendendo la paura di possibili crolli. Antonio già in passato aveva riscontrato la presenza di crepe e lesioni, interne ed esterne, che minacciavano la stabilità dell’intero immobile, decidendo di denunciare la situazione su primonumero.it attraverso un tour fotografico per mostrare le condizioni interne della casa.

L’unica cosa certa è che la frana, finora, è inarrestabile e continua a dare nuovi segni di ‘vita’ a cadenza periodica. Lo smottamento aveva interessato la zona prima nel gennaio 2017, poi nuovamente a novembre dello stesso anno ed ancora a febbraio e marzo 2018 quando il Comune, dopo la perizia dei Vigili del Fuoco, aveva ordinato l’evacuazione di sei persone. Cedimenti che hanno continuato ad interessare il civico 272 per tutto lo scorso anno e l’inizio dell’attuale, tenendo viva la paura di possibili nuove invasioni in casa.

Crolli sottoposti alla clemenza del tempo: se d’estate il rischio che la terra scenda rovinosamente verso le abitazioni, invadendo anche la carreggiata, è ridotto al minimo, con l’avvio della stagione autunnale e l’inizio delle piogge la situazione si ribalta pericolosamente facendo precipitare porzioni più o meno estese di terra, trasformata in fanghiglia dall’acqua che, più di una volta, sono riuscite a raggiungere anche la strada su cui si affaccia l’abitazione.

Nemmeno i lavori di messa in sicurezza effettuati dal Comune il 28 marzo 2018 hanno più sortito l’effetto desiderato: il vuoto lasciato dalle operazioni di rimozione del costone, che crollò in quell’occasione, è solo un lontano ricordo. La situazione è degenerata velocemente e la famiglia Mennello è nuovamente in balia dell’ignoto e della probabilità di svegliarsi e trovare le stanze della propria casa invase dal costone.

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