Campobasso

Ferito da un petardo: oggi Peppe, il cane che ha commosso l’Italia, sarà operato

Il delicato intervento chirurgico sullo sfortunato animale sarà eseguito oggi 3 gennaio: l'associazione animalista che se ne sta occupando ha raccolto in pochi giorni oltre 2mila euro. "Basta donazioni, abbiamo denaro a sufficienza per curare Peppe". Intanto le indagini dei carabinieri vanno avanti ma gli elementi a disposizione sono ancora pochi: nessuno sa con certezza quando e dove si è verificato l'incidente. Oltre all'ipotesi del petardo infilato nel naso ci sono anche altre possibilità. Il raggio d'azione per ora sono le campagne tra Baranello e Vinchiaturo.

Sarà operato oggi, 3 gennaio, Peppe, il cane diventato tristemente famoso in Italia per aver subito un danno permanente al muso dopo che ignoti gli avrebbero infilato un petardo nel naso. Un chirurgo da Roma è atteso nello studio veterinario di Campobasso dove l’animale è ricoverato dal 20 dicembre.

Le indagini dei carabinieri della caserma di via Mazzini che hanno raccolto la denuncia dell’associazione per la protezione animali di Campobasso (Apac) vanno avanti. Ma non sarà facile dare un nome al responsabile di un gesto tanto vigliacco perché non ci sono, almeno fino a questo momento, testimoni dell’accaduto che si sarebbe verificato prima del 20 dicembre. Neppure la data è certa: quando Marialaura Riccardi, volontaria dell’associazione animalista e residente con la sua famiglia a Vinchiaturo, ha trovato Peppe ferito davanti la porta della sua abitazione, lo ha portato subito da un veterinario. Il quale – secondo il racconto riferito dalla ragazza a Primonumero.it – avrebbe ipotizzato che l’animale, spaventato e denutrito, stesse vagando in quelle condizioni di salute precaria “almeno da un paio di giorni”.

Ed è stato sempre il medico a dire all’Apac che quelle ferite potevano essere compatibili con l’esplosione di un fuoco pirotecnico.

“Questo non esclude anche altre possibilità – ci racconta Marialaura – come, per esempio, che Peppe sia stato colpito di striscio da un fucile a pallettoni durante una battuta di caccia in cui è incappato casualmente”.
Oppure, ma sono sempre ipotesi, che a ferirlo sia stata una trappola per cinghiali, tanto diffuse nelle aree boschive e nelle campagne molisane.
Certamente non si è trattato di un tumore in stato avanzato perché sempre il veterinario ha fatto esami specifici escludendolo. E l’ipotesi del petardo esploso resta, alla luce del tipo di danno subito, la più credibile.

I carabinieri vorrebbero far luce sull’episodio che ha stretto il cuore di centinaia di persone ma gli elementi sono ancora scarsi: oltre a non poter dire con esattezza quando è avvenuto il fatto, non sono neppure in grado di affermare con esattezza dove sia accaduto.
Il cerchio è stretto nelle campagne tra Vinchiaturo e Baranello, ma chi può escludere che l’animale arrivasse da ancora più lontano? “Di sicuro non era uno dei randagi della zona, quelli di vista li conosco tutti e me ne sarei ricordata” aggiunge Marialaura.

Intanto per Peppe è arrivato il giorno della delicata operazione di ricostruzione chirurgica del muso: molti sono stati i veterinari che si sono offerti volontari per l’intervento “ma Peppe non è in condizione di affrontare un viaggio” come hanno spiegato dalla pagina facebook dell’Apac che è stata costantemente aggiornata sulle sue condizioni e anche sulla raccolta fondi avviata per sostenere i costi del ricovero e dell’operazione.
Dal 31 dicembre l’associazione ha detto che i 2mila euro necessari sono stati raggiunti “ma continuano ad arrivare soldi – spiega la volontaria –, le persone ci dicono di utilizzarli anche per altre necessità, abbiamo avuto una risposta straordinaria che neppure ci aspettavamo. Approfitto di questo spazio per ribadire che non abbiamo più bisogno di denaro”.

L’unica cosa di cui ora c’è necessità è che Peppe possa recuperare le forze e avere un padrone in grado di fargli superare la paura. Ma data l’eccezionale solidarietà ricevuta non sarà difficile trovargli una casa: tanti si sono già fatti avanti. E questo è, forse, il regalo più bello per il nuovo anno.

 

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