Il caso in parlamento

Discarica nel Parco del Matese e rischio inquinamento, Federico incalza il ministro

Arriva in Parlamento il caso del mega impianto di compost autorizzato tra Campania e Molise. Anche per i parlamentari di M5S ci sono dubbi sulle procedure: presentata una interrogazione al ministro Costa che l'11 febbraio sarà a Sassinoro.

Probabilmente diventerà anche un caso politico: la mega discarica di compost di Sassinoro divide il Movimento 5 Stelle. Il parlamentare molisano Antonio Federico ha chiesto al ministro Sergio Costa (voluto fortemente dal capo politico di M5S Luigi Di Maio) di fare chiarezza sulla mancanza di studi di incidenza per l’impianto autorizzato dalla Regione Campania e che si trova al confine con il Molise. Un impianto a 200 metri dal sito di interesse comunitario ‘Alta Valle del Fiume Tammaro’ e dal Parco del Matese.

Se ne parla da almeno due anni per il rischio di inquinamento dell’area: comitati, cittadini e titolari delle piccole imprese agricole della zona sono scesi ‘in trincea’ per evitare l’entrata in funzione di quello che hanno definito “un ecomostro”. Dal loro punto di vista, danneggerebbe l’ambiente circostante, la salute delle persone e metterebbe a repentaglio allevamenti e corsi d’acqua. “Non vogliamo diventare la discarica del Sannio”, il loro grido d’allarme.  Alla battaglia dei cittadini si aggiunge un’inchiesta della magistratura e la decisione del Tar Campania di riaprire le procedure.

Per vederci chiaro l’11 febbraio il ministro Sergio Costa sarà a Sassinoro. Intanto il titolare dell’Ambiente, esponente del Movimento 5 Stelle, viene sollecitato dai parlamentari pentastellati eletti. Il deputato molisano Antonio Federico, assieme ai colleghi Pasquale Maglione, Virginia Villani e Maraia Generoso, ha presentato una interrogazione all’indirizzo dell’esponente del governo. C’è un punto fondamentale da chiarire: perchè la discarica è stata autorizzata senza una valutazione di incidenza ambientale, fondamentale l’impatto che può avere sul territorio. 

“I cittadini e il Comune – argomentano i parlamentari – si sono sempre opposti all’opera perché manca la preventiva valutazione di incidenza. Tra l’altro, nello studio preliminare ambientale depositato nel procedimento di assoggettabilità a valutazione di impatto ambientale non è mai citato, né evidenziata l’esistenza del sito di interesse comunitario vicino al sito della discarica. Lo stesso studio preliminare, infatti, attesta che il progetto non è stato preceduto dallo studio di incidenza proprio perché il progetto non è localizzato in siti di interesse comunitario.

Tuttavia a dicembre scorso, si è riunita la Commissione regionale VIA VAS VI che, nonostante l’assenza dello studio di incidenza, avrebbe confermato che il progetto è stato esaminato in relazione alla vicinanza con i siti Natura 2000″.

Antonio Federico

Tuttavia, incalza Federico, “bisogna sapere che vanno sottoposti a valutazione di incidenza non solo i progetti localizzati nel sito di interesse comunitario, ma anche quelli localizzati all’esterno del sito e che possano avere incidenza significativa sullo stesso. Per escludere questa incidenza serve la certezza scientifica, da acquisire tramite procedimento di screening, in cui va depositato lo studio di incidenza ma nel caso di Sassinoro non risulta sia stato mai avviato alcuno screening. Nonostante questo, in una nota al Ministero dell’Ambiente, la Regione Campania ha specificato che l’istruttoria avrebbe stabilito che il progetto non ha alcuna connessione funzionale con i siti di interesse comunitario”.

Insomma, “troppi dubbi sull’impianto”. In Molise il MoVimento 5 Stelle ha depositato anche una mozione in Consiglio regionale che impegna il governatore Toma a prendere una posizione chiara contro il progetto.

Ora Federico e gli altri parlamentari chiedono “come sia possibile escludere il progetto dalla prescritta valutazione di incidenza in assenza dello studio ad hoc e come interverrà il ministero per evitare la compromissione del Parco Nazionale del Matese”.

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