Sono tre, tutti termolesi e con meno di 18 anni, i ragazzi che nella notte fra il 27 e il 28 dicembre scorsi hanno danneggiato la statua bronzea di Benito Jacovitti, posta all’incrocio fra corso Nazionale e via Frentana. Uno di loro materialmente ha spezzato il sigaro con cui era raffigurato il noto fumettista termolese. Lo si vede con una certa chiarezza dalle telecamere posizionate proprio su via Frentana, che fra mezzanotte e cinque e mezzanotte e dieci del 28 dicembre riprendono l’intera scena, come mostrato stamane in conferenza stampa dalla Polizia Municipale nella stanza della videosorveglianza del comando di via Kennedy.
Soprattutto grazie a quelle immagini, già pochi giorni dopo il fattaccio, i vigili urbani sono riusciti a risalire all’identità dei tre. “Ma non hanno precedenti alle spalle” ha precisato Antonio Persich, il comandante della Polizia Municipale. “Dall’osservazione delle telecamere ci siamo fatti una idea della vita notturna di Termoli. Il messaggio che mandiamo ai ragazzi è di divertirsi col rispetto del senso civico“. Persich ha fatto capire che ci sono altre situazioni sotto osservazione e non sono escluse novità. “Le forze di polizia ci sono e sono vigili” ha aggiunto.
Ma ci sono dei particolari rilevanti emersi dalle indagini, ora concluse, che hanno permesso di individuare i tre giovani e denunciarne uno per danneggiamento alla Procura dei Minori. “Si vede che gira attorno alla statua, poi finge di accendere il sigaro e infine lo spezza“. Non si capisce bene, ma potrebbe averlo fatto con un accendino. Poi infila il pezzo di sigaro rotto in tasca e si dilegua. “Dalla nostra osservazione nei giorni successivi, lì in zona non si è fatto vedere nessuno”.
Come a voler rimanere a debita distanza dal fattaccio, per non attirare attenzione. Ma c’è un altro particolare. “Il pezzo di sigaro è stato ritrovato in piazza Monumento qualche giorno dopo, in modo tale da poter essere conservato e facile da trovare“. Non è escluso che l’autore dell’atto di vandalismo possa aver portato il pezzo di sigaro lì dopo qualche giorno.
Magari dopo che il deflagrare della notizia aveva destato grande clamore provocando una vasta eco di dissenso. “Una volta scoperto – ha aggiunto Persich – il giovane ha avuto un sincero pentimento e ha chiesto scusa. Non ha saputo spiegare il perché abbia commesso un gesto simile. La sua famiglia si è detta pronta a farsi carico delle spese di riparazione della statua“. Il tenente ha rimarcato l’impegno del personale della Municipale. “Siamo stati qui al lavoro anche il 31 dicembre e l’1 gennaio per individuare i responsabili”.
Indagine ancora aperta invece per l’atto vandalico dell’8 dicembre sulla statua di Carlo Cappella, fresca di inaugurazione. “In quel caso non ci sono immagini di videosorveglianza che ritraggono i momenti del danneggiamento, ma abbiamo elementi utili alle indagini”. Diverso anche il ritrovamento del pennello spezzato da ignoti. “Me l’ha riconsegnato personalmente un podista che l’ha trovato durante la Scopritermoli la mattina del giorno dell’Immacolata” ha rivelato il vice comandante della Polizia Municipale, Pietro Cappella.
Lo stesso Cappella ha aggiunto che “alcune delle telecamere del sistema di videosorveglianza sono state già montate e funzionano“. Non tutte però, come ammesso anche da Persich. “Si tratta di un’opera finanziata con fondi regionali e che riguarda tutte le forze di polizia. Non so dire quali siano i tempi tecnici o se ci sono ritardi, ma confidiamo che il sistema sia a pieno regime a breve termine. Noi intanto siamo pronti”.
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