Campobasso

Collassa dopo uno spinello, fra le ipotesi l’ombra della “marijuana sintetica”

Investigatori al lavoro per capire cosa è accaduto venerdì scorso nel bagno di una scuola professionale di Campobasso dove una studentessa di 15 anni ha rischiato la vita dopo aver fumato presumibilmente marijuana. Al vaglio la possibilità che si trattasse invece di un miscuglio di erbe essiccate e prodotte in laboratorio capace di provocare effetti deleteri per la salute. Nota anche come K2 o “Spice” , la nuova droga sintetica, è acquistata dai giovanissimi sopratutto attraverso il web

Come zombie. Persone che barcollano lungo le strade. Altre che esplodono in attacchi di ira contro chiunque, chi si accascia a terra, chi invece pare vittima di un attacco epilettico.

Decine di giovani ricoverati negli ospedali con una diagnosi che li accomuna: overdose da cannabinoidi sintetici.

Spice, Black Mamba, k2. Il nome cambia, gli effetti no: ansia, psicosi, paranoia, tachicardia, rischio di ictus, conati di vomito (un sintomo paradossale: la marijuana terapeutica previene gli attacchi di nausea). I casi più gravi contemplano assenza e fissità dello sguardo, movimenti ripetuti e meccanici, danni a muscoli e reni e gravi problemi respiratori.

La nuova droga, chiamata comunemente “marijuana sintetica” è un miscuglio di erbe essiccate e innaffiate di sostanze chimiche.  In alcuni casi bastano pochi tiri e il danno – in molti casi irreversibile – è fatto.

Da un’indagine del Consiglio Nazionale delle Ricerche emerge che un ragazzo italiano su dieci ha fatto uso di cannabinoidi sintetici. Molti di loro, convinti di aver acquistato una sostanza simile alla marijuana, si rendono conto degli effetti psicotropi devastanti della Spice solo mentre la fumano.

Secondo gli esperti lo spinello sintetico crea una forte dipendenza, simile a quella dell’eroina. “Si tratta di molecole la cui tossicologia è ancora sconosciuta. Sono disegnate per essere molto più potenti del Thc, fino a cento volte”, spiega Vincenzo Di Marzo, direttore dell’Istituto di chimica biomolecolare del Cnr.

Alcuni raccontano di averla comprata via Internet, altri negli smart shop, che vendono l’erba sintetica mascherandola da concime per piante o incenso.

E quando gli agenti della squadra mobile di Campobasso sono intervenuti – venerdì 18 gennaio – presso l’istituto professionale dove una giovane studentessa di 15 anni si è accasciata a terra con sintomi simili a quelli di una crisi epilettica dopo aver fumato una canna in bagno con un compagno, hanno aperto un ventaglio di ipotesi investigative.

Tra queste dunque anche il sospetto che la giovane abbia consumato della “marijuana sintetica” (volgarmente definita).

Sospetto rafforzato poi dalle confessioni tra le righe rese da alcuni giovanissimi: “Si compra su internet” hanno detto. “Ci sono siti apposta” hanno aggiunto altri. E su questa pista si stanno concentrando diversi accertamenti tecnico-scientifici.

Gli agenti non escludono una partita di “spice” o “K2” che potrebbe essere stata acquistata su internet a poche decine di euro e poi  consumata a scuola ma anche rivenduta ad altri ignari dei rischi almeno 100 volte più alti rispetto a quelli che induce la cannabis naturale.

Essendo un prodotto nato in laboratorio e che si diffonde in circuiti illegali, non c’è modo di conoscere l’esatta composizione di quello che ci si appresta a fumare. Certo è che l’ombra inquietante dello Spice si è allungata anche in Molise.

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