Caos e veleni nella Curva nord dello stadio di Campobasso. E non poteva che essere così dopo la lettera che un tifoso ha inviato nelle redazioni giornalistiche per denunciare il “degrado” e “fatti strani”, comportamenti non proprio trasparenti da parte di alcuni tifosi.
Sentendosi chiamata in causa, l’associazione Passione Rossoblù ha deciso di rispondere a quelle che ha definito “accuse gratuite”.
“Siamo stati chiamati ‘intrallazzoni’ – le parole del presidente Renato Calandrella – siamo stati accusati, in maniera più o meno velata, di essere dei “ladri”, che abbiamo fatto e continuiamo a fare solo interessi personali finalizzati a lucrare sui colori rossoblù. Ebbene, teniamo a precisare che la nostra neonata associazione (costituita ufficialmente ad ottobre 2018) ha sempre “lavorato” e continuerà a farlo nella maniera più trasparente possibile e proseguirà nei propri scopi e nelle proprie attività, senza fini di lucro, spalleggiando sia il Campobasso Calcio che il sociale. E’ questa la ragione per cui è nata l’associazione Passione Rossoblù”.
Dopo aver ricordato l’acquisto della pompa che ha consentito di aspirare l’acqua dagli spogliatoi allagati e regalata alla società per rendere agibile il Selvapiana per la partita domenicale (“il Comune se n’era totalmente disinteressato”), dei biglietti e dei cappellini regalati ai bambini, “abbiamo raccolto e versato nelle stagioni 2015-2016 e 2016-2017 circa 4.500,00 euro pari a 90 quote all’associazione ‘Noi siamo il Campobasso’”.
E ancora: “L’iniziativa di sottoscrizione anticipata dell’abbonamento per cercare di salvare la società da una probabilissimo fallimento. Siamo riusciti a coinvolgere la città e una buona parte di tifosi raccogliendo, in circa una settimana, una somma pari a 19.000 euro”.
Ultimo chiarimento sulla lotteria di beneficenza: “Nel regolamento iniziale era specificato che i proventi sarebbero stati divisi in maniera equa tra la nostra associazione e la Lega Italiana Fibrosi Cistica del Molise”.
Ad ogni modo, Calandrella si dice disponibile a mostrare i conti dell’associazione ai tifosi che ne faranno richiesta: “Siamo un’associazione e abbiamo l’obbligo di pubblicare il nostro bilancio”. Quindi, come si evince dalle dichiarazioni di Calandrella, se qualcuno dovesse avere qualche dubbio, troverà aperte le porte di ‘Passione rossoblù’ e potrà soddisfare la propria ‘sete’ di trasparenza sulle spese affrontate.
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