Interrogazione e dubbi

15 milioni spostati dal fondo della sanità. Caos nei centri medici convenzionati: “Asrem non paga, privilegiamo gli esami privati”

Interrogazione del Movimento 5 Stelle a Toma per sapere i motivi per cui poco prima dell’arrivo dei commissari straordinari sono stati dirottati (temporaneamente) 15 milioni di euro dal capitolo di Bilancio della sanità al conto ordinario della Regione. “Informeremo il ministro Grillo” avverte Andrea Greco. Intanto la mancanza di liquidità per le spese sanitarie si riflette con grandi ritardi nel pagamenti dei centri medici privati ma convenzionati, che lamentano il mancato rimborso delle prestazioni e stanno privilegiando gli esami privati. E la lista d’attesa di quanti pagano attraverso ticket cresce anche qui.

15 milioni di euro spostati dal conto dedicato alla sanità al conto ordinario della Regione. Il portavoce del Movimento 5 Stelle in Regione, Andrea Greco, sintetizza così: “Significa che le liquidità immediatamente disponibili per coprire spese e servizi sanitari dei quali usufruiscono i cittadini molisani vengono presi e spesi per fare tutt’altro”. Da qui una interrogazione già depositata nella quale si chiede al presidente Donato Toma di conoscere i motivi per cui sono stati dirottati 15 milioni dal capitolo dedicato alla Sanità a quello ordinario e quali sono i pagamenti effettuati o che verranno effettuati con queste risorse. E ancora: chi sono o saranno i soggetti beneficiari dei pagamenti?

Dubbi che d’altra parte interessano tutti i molisani, dal momento che i problemi persistono e i ritardi nel pagamento dei fornitori si traducono anche con l’aumento considerevole delle liste d’attesa finanche negli istituti e centri medici accreditati. Da Termoli a Campobasso a Isernia, passando per i comuni meno grandi che tuttavia ospitano strutture cosiddette convenzionate, la solfa non cambia. Per un esame diagnostico, una risonanza o un test allergologico – tanto per fare qualche esempio – si devono aspettare mesi se si utilizza il sistema del ticket, ovvero il pagamento diretto alla Asrem attraverso il sistema di prenotazione pubblico. Se invece si paga privatamente, sborsando cifre anche importanti, per sostenere i check up e i vari esami disponibili, i tempi si accorciano sensibilmente e nel giro di un paio di giorni si risolve il problema.

“Non è certo colpa nostra – dicono dalle strutture e dai medical Center accreditati –  perché la Asrem non paga da anni”. E se non sono proprio anni, sono comunque almeno 10 mesi. Dettaglio che peraltro in alcune situazioni, come la Sanstefar e la Crm, non favorisce buste paga ai dipendenti, i quali lamentano appunto pagamenti discontinui e ritardi di svariate mensilità.

Il dirottamento di 15 milioni di euro – seppur temporaneo come si legge nella delibera numero 255 del 18 dicembre scorso della Direzione della Salute della Regione Molise – è un fatto grave perché, precisa Greco, “sono 15 milioni sottratti per mesi alla sanità. Facile per il governatore che dice di essere un bravo commercialista trovare in questo modo i soldi da stanziare. Abbiamo assistito – aggiunge – a 8 mesi di proclami del presidente Toma, 8 mesi passati a dire che ha sbloccato i fondi, quando la realtà è più cruda. Ha fatto la medesima operazione dei suoi predecessori, creando così non pochi disagi dato che già i tempi di pagamenti per i fornitori nella sanità sono oltre i 190 giorni”.

Secondo diversi operatori delle strutture accreditate molti, molti di più. Si parla addirittura di due o tre anni in alcuni casi, ed è chiaro che in questo modo non si va avanti. Lo ammette anche il consigliere regionale di maggioranza Antonio Tedeschi, che in una nota scritta fa riferimento ai diversi centri di riabilitazione presenti sul territorio regionale, “come ad esempio Carsic e Fisiomedica Loretana, che offrono prestazioni a persone disagiate colpite da minorazioni fisiche, psichiche e sensoriali, molti dei quali a rischio chiusura, con pesanti ripercussioni sugli stessi ospiti e sulle loro famiglie”.

Lo spostamento del denaro è tuttavia temporaneo perché, si legge nella delibera, entro il 31 marzo dovranno tornare nel conto della sanità. Ma, insistono i 5 Stelle, “a cosa serve e siamo sicuri che questa operazione risponda pienamente alla normativa in materia di gestione contabile e sia opportuna e funzionale rispetto alle esigenze sanitarie del Molise?”.

 

Ad aggiungere ambiguità alla situazione c’è anche la coincidenza che il denaro è stato spostato pochi giorni prima dell’arrivo dei commissari straordinari Angelo Giustini e Ida Grossi, e dunque i grillini fanno sapere che avvertiranno “i nostri parlamentari per accertarsi che di tutto questo siano a conoscenza non solo i commissari ma anche il ministro Giulia Grillo”.

E a proposito di commissari alla sanità, sempre Tedeschi invoca una massima collaborazione da parte dello stesso: “una figura esterna, per scelta del governo nazionale del ministro Grillo in quota Movimento 5 stelle, che ora ha l’obbligo di fornire risposte concrete ai cittadini. Noi col presidente Toma ci siamo e faremo la nostra parte. Ora spetta alla struttura commissariale però dare il giusto segnale e concentrarsi sulle soluzioni reali dei problemi dei molisani”. E la vicenda comincia già ad avere il retrogusto amarognolo dello scaricabarile.

 

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